Problemi al sito industriale dell’ex Olivetti di Scarmagno hanno spinto la società legata al settore automotive a non rinnovare il contratto. Il Ceo Lars Carlstrom ha parlato anche del fallimento di Britishvolt
Dopo le brutte notizie giunte dalla Gran Bretagna, dove Britishvolt è in stato di fallimento, non sorprendono le dichiarazioni del Ceo di Italvolt Lars Carlstrom sul futuro della Gigafactory a Scarmagno, nella Città metropolitana di Torino, vicino Ivrea. «L’accordo, in scadenza a novembre 2022, non è stato rinnovato», ha spiegato a La Stampa riferendosi alla trattativa con Prelios Sgr, gestore del Fondo Monteverdi, per acquistare l’area dell’ex Olivetti alle porte di Ivrea (1 milione di metri quadrati) dove avrebbe dovuto sorgere la Gigafactory per produrre batterie agli ioni di litio.
Ma per quale motivo Italvolt non ha rinnovato il contratto? «In quell’area – ha risposto Carlstrom – c’è un grande problema che riguarda la connessione alle rete elettrica degli impianti. Dobbiamo assicurarci che il sito possa ospitare le funzionalità di cui abbiamo bisogno, una fabbrica come la nostra consuma una quantità enorme di energia, stimiamo fino all’1% di tutta l’energia elettrica disponibile in Italia, per cui l’infrastruttura deve essere all’altezza. Ma ci troviamo – ha proseguito – in una situazione in cui la connessione alla rete potrebbe richiedere fino a quattro anni di lavori per essere raggiunta: noi non abbiamo tutto questo tempo».
Carlstrom ha commentato anche le vicende che stanno coinvolgendo Britishvolt, fino a poco tempo fa giudicata una delle scaleup più importanti del panorama UK. «Io ho lasciato l’azienda nel 2020 vendendo tutte le mia azioni – ha precisato Carlstrom nell’intervista – perché non ero d’accordo con l’impostazione dell’attuale management che, per esempio, ha deciso di assumere centinaia di persone senza un motivo e ha preferito iniziare a sviluppare la tecnologia in autonomia senza prenderla in licenza, operazione assai costosa che ha portato il progetto a naufragare. Errori che con Italvolt non commetteremo».
Al momento il progetto a Scarmagno non è archiviato del tutto, dal momento che la priorità per Italvolt resta quella di riqualificare l’ex stabilimento Olivetti per farne una Gigafactory. «Ad oggi abbiamo già speso circa 10 milioni di euro in questo sito per vari lavori ingegneristici, perizie e per il futuro allestimento della fabbrica». Se non dovesse andar in porto a Ivrea, Italvolt sarebbe già dialogando con altre realtà per trovare altri siti in Piemonte.