Gli scioperi sono finiti, le ferite possono rimarginarsi, e il mondo seriale può lentamente ripartire. Il punto di Diego Castelli, uno dei massimi esperti italiani di telefilm
Tanto tuonò che piovve, come si suol dire. E questa volta aveva davvero tuonato parecchio. Lo scorso 9 novembre è giunto a conclusione lo sciopero di attrici e attori hollywoodiani riuniti nel sindacato SAG-AFTRA, facendo seguito alla similare trattativa che, circa un mese prima, aveva chiuso lo sciopero degli sceneggiatori. Come tipico in questi casi, il raggiungimento di un accordo, pur dopo mesi di battaglie senza esclusione di colpi, ha improvvisamente dato vita a comunicati molto concilianti, in cui tutte le parti in causa (attori da una parte, produttori dall’altra) sostenevano con orgoglio di aver ottenuto il miglior accordo possibile, incentrato su aumenti di stipendio, gestione delle IA, trattamenti previdenziali e quant’altro. Al netto delle frasi di circostanza, però, e anche al netto della nostra umana soddisfazione per la fine di una disputa che stava costando parecchio a tante persone in termini economici e non solo, quello che da spettatori più ci conforta è il fatto che, finalmente, si tornano a produrre film e serie tv.
Sarà un 2024 complicato soprattutto per il cinema, con tanti film rimandati al 2025, mentre il mondo seriale ha già fatto ripartire la sua macchina, tanto che numerose serie delle reti generaliste americane riusciranno a produrre una “mezza stagione” primaverile. Questo non significa che abbiamo finito di vedere le conseguenze degli scioperi, e anzi per certi versi non abbiamo ancora iniziato, ma almeno sappiamo che c’è luce in fondo al tunnel e possiamo tirare un sospiro di sollievo.
Non ci resta che il crimine
In principio ci fu un film, che poi si fece trilogia, e che ora diventa serie. Nel 2019, Non ci resta che il crimine (il film) omaggiava il titolo di “Non ci resta che piangere” per raccontare ancora una volta di viaggi nel tempo, ma con protagonisti tre ladruncoli decisi a sfruttare a loro vantaggio un fortuito ritorno nel passato. Dopo tre film e due epoche storiche (gli anni Ottanta e la Seconda Guerra Mondiale) ora la saga firmata da Massimiliano Bruno approda al formato seriale con sei episodi che porteranno i protagonisti negli anni Settanta. Nel cast Marco Giallini, Gianmarco Rognazzi, Giampaolo Morelli, e la new entry Maurizio Lastrico, per un action- comedy all’italiana che, come al cinema, cerca di svecchiare i cliché dei classici generi del racconto audiovisivo tricolore.
Quando: 1 dicembre. Dove: Sky
Squid Game: The Challenge – Finale di stagione
Questa è una segnalazione consapevolmente stiracchiata, perché parla di un finale e non di un esordio, e perché tecnicamente non è una serie tv. Eppure non possiamo non fare ammenda per aver snobbato con troppa superficialità il reality tratto da Squid Game, la fortunatissima serie tv (questa sì) coreana di Netflix. Snobbarlo è stato un errore, perché Squid Game: The Challenge si è rivelato un prodotto pieno di sorprese, ottimamente scritto, realizzato con un budget altissimo, e capace di restituire pienamente l’atmosfera della serie tv, anche se in questo caso fra i (veri) concorrenti non muore nessuno. Il consiglio è di recuperare gli episodi in vista del finale di inizio dicembre: se anche non foste pubblico da giochi e reality, ma avete apprezzato la serie, la visione è consigliatissima.
Quando: 6 dicembre. Dove: Netflix.
Odio il Natale – Seconda stagione
L’anno scorso fu una piccola sorpresa, nonché uno dei mattoni con cui Pilar Fogliati, attrice romana poco più che trentenne, sta costruendo una brillante carriera da attrice, comica, regista. La prima stagione, ironica, leggera e tenera come si richiede alla serialità da periodo natalizio, era il remake della norvegese “Natale con uno sconosciuto”, e raccontava di una ragazza disposta a portarsi un fidanzato finto al cenone coi parenti, pur di non sentire le solite domande sul matrimonio. La seconda stagione promette di risolvere il cliffhanger del finale della prima e di scombinare di nuovo le carte di una protagonista, che sembra proprio non riuscire a passare un Natale pacifico. Nota di colore: Pilar Fogliati è romana ma nata in Piemonte, dove i genitori si erano recati proprio per le feste di Natale. Il destino, a volte…
Quando: 7 dicembre. Dove: Netflix.
The Crown – Ultimi sei episodi
Avevamo già segnalato la prima parte della sesta stagione, ma non possiamo non lasciare un piccolo promemoria per gli ultimissimi episodi di The Crown, che porteranno la storia della Corona inglese fino al 2005, raccontando fra le altre cose anche l’amore fra William e Kate. I quattro episodi già resi disponibili a novembre e incentrati sulla morte di Lady Diana hanno confermato la bravura del creatore Peter Morgan nel giocare con la realtà dei fatti per darne una versione di straordinaria potenza drammaturgica. Ci aspettiamo un finale all’altezza e The Crown ci manca già.
Quando: 14 dicembre. Dove: Netflix
Yu Yu Hakusho
Dopo il successo dirompente di One Piece è inevitabile che le orecchie degli appassionati di anime e manga si drizzino ogni volta che Netflix si appresta a rilasciare una nuova versione live action di un fumetto/cartone animato giapponese. Questa volta tocca a Yu Yu Hakusho, manga ormai iconico datato 1990, che racconta la storia di un ragazzino che, dopo essere morto per un atto d’altruismo, diventa detective nel mondo degli spiriti. Come per One Piece, i fan dell’originale sono pronti alle reazioni estreme: sdegno rumoroso in caso la serie si rivelasse immeritevole, e passione viscerale qualora fosse fedele allo spirito originario. A Netflix si fregano le mani, o sudano freddo, o forse tutte e due le cose.
Quando: 14 dicembre. Dove: Netflix
Reacher – Seconda stagione
In fatto di serie tv, solitamente gli amanti dell’action non hanno la stessa varietà di scelta di chi sul piccolo schermo cerca altri generi come il crime, la commedia, o il drama. Per questo, quando una serie d’azione riesce davvero a centrare il bersaglio, non bisogna lasciarsela scappare: alla sua prima stagione, Reacher (tratta dai romanzi di Lee Child, già portati al cinema con Tom Cruise) aveva stupito per la capacità di essere fedele al materiale originale, proponendo un protagonista grosso e solido come una quercia, pronto a menare le mani in nome della giustizia. Ci si aspetta molto dalla seconda stagione, che arriva giusto giusto come un dono natalizio pieno di cazzotti e battute ad effetto.
Quando: 15 dicembre. Dove: Prime Video
Percy Jackson and the Olympians
Su internet gira un meme con protagonista Lisa Simpson, in cui si esortano i produttori cinematografici a evitare i remake di film molto amati (che, per l’appunto, già esistono), concentrandosi sul riadattamento di buone storie trasformate però in film brutti. Qualcuno a Disney+ deve aver visto quel meme, o almeno sarebbe un bel modo di spiegare la produzione di Percy Jackson e gli Dèi dell’Olimpo, la serie tratta dalla saga letteraria di Rick Riordan. Il personaggio di Percy, un dodicenne semidio che si mette alla ricerca della folgore di Zeus per evitare una guerra fra gli dèi, è già arrivato al cinema per ben due volte, ma senza mai brillare veramente al box office. Ecco allora che la piattaforma di Topolino, fiduciosa della bontà della storia e del suo stuolo di lettori, ci riprova dopo più di dieci anni dal primo film, riprendendo il primo libro con un cast tutto nuovo. Dita incrociate nella speranza che sia un ottimo fantasy per un largo pubblico, ideale sotto le feste.
Quando: 20 dicembre. Dove: Disney+
Gigolò per caso
Una nuova serie italiana di Prime Video, dopo la recente (e non proprio fortunatissima) Everybody Loves Diamonds. Stavolta però ci sono i pezzi da novanta: Christian De Sica, Pietro Sermonti, Frank Matano, Asia Argento, Greg, perfino due icone come Sandra Milo e Stefania Sandrelli. Tutti insieme per raccontare la storia di un uomo (Sermonti) che ormai da adulto scopre che il padre ora malato (De Sica) ha passato la vita a lavorare come gigolò, un mestiere che il figlio potrebbe perfino dover ereditare. Ci aspettiamo una commedia brillante e scanzonata in cui puntiamo tutto sulla verve di Sermonti, un attore già capace di eccellere in mondi seriali diversissimi come quelli di Un Medico in Famiglia e Boris.
Quando 21 dicembre. Dove: Prime Video
La Casa di Carta: Berlino
Se dovessimo fare una classifica delle serie tv di maggior successo e popolarità di Netflix, La Casa di Carta starebbe nei primissimi posti, anche per la capacità di farsi amare (e pure odiare) per diversi anni e non solo per una o due stagioni. Ora, a distanza di più di due anni dalla fine della serie originale, arriva un attesissimo spinoff incentrato sulla figura di Berlino, uno dei personaggi più amati della serie madre, pur non avendo partecipato a tutte le stagioni. Questo spinoff sarà in realtà un prequel, ambientato prima degli eventi de La Casa di Carta, quando Berlino non aveva ancora quel nome in codice. Se parliamo di serie per il grande pubblico, un bel regalo di fine anno.
Quando: 29 dicembre. Dove: Netflix.