Lista in continuo aggiornamento. Il 90% della società era stata acquisito nel 2021 da Apollo Global Management per 5 miliardi di dollari
Yahoo licenzierà 1000 dipendenti entro la fine della settimana. Ma la riorganizzazione ne dovrebbe colpire altri 600. In totale come ripreso da diverse testate la misura riguarderà il 20% della forza lavoro. La notizia si aggiunge alle tante altre che da settimane (meglio: mesi) ci delinea la situazione all’interno del mercato del lavoro delle Big Tech: tutte, o quasi, stanno licenziando in massa con migliaia di persone mandate a casa. L’obiettivo in buona parte dei casi è ridurre i costi, facedendo fronte a una situazione di incertezza sui mercati.
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La situazione di Yahoo va contestualizzata. Si tratta di una società con quasi 30 anni di vita: fondata nel 1994 da David Filo e Jerry Yang, studenti della Stanford University, ha vissuto il suo periodo di gloria con il lancio del motore di ricerca e la casella mail. Tra gli investitori iniziali c’è stato Sequoia Capital, il più importante fondo di Venture Capital al mondo. Nel 2021 la società di private equity Apollo Global Management ha acquisito il 90% dell’azienda da Verizon per 5 miliardi di dollari. Al momento i suoi servizi raggiungono 900 milioni di utenti in tutto il mondo.
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Nel processo di riorganizzazione aziendale, Yahoo dimezzerà il proprio reparto Yahoo for Business. Il Ceo Jim Lanzone (ex amministratore delegato di Tinder) ha commentato i licenziamenti spiegando che, in realtà, questi non sarebbero dovuti a una situazione di crisi di conti, ma alla volontà di rendere redditizia proprio Yahoo for Business. La situazione macroeconomica, soprattutto negli Stati Uniti, va letta nel suo complesso: questi licenziamenti non sono il segno di una crisi occupazionale (il tasso di disoccupazione negli USA è al 3,4%, minimo storico da oltre mezzo secolo); inoltre questi layoff non bastano come prova di una presunta crisi delle Big Tech.