Non sappiamo se quello appena iniziato sarà o meno un lunedì nero come lo è stato il 27 gennaio scorso quando i titoli tecnologici sono crollati, con gli investitori spaventati dall’AI di DeepSeek, su carta molto più economica e performante come i competitor americani. Nelle scorse ore sulla stampa e sui social si è iniziato a discutere di Manus, un agente di Intelligenza artificiale sviluppato in Cina che, citando TechCrunch, starebbe generando «più hype di un concerto di Taylor Swift».
Introducing Manus: the first general AI agent.
— ManusAI (@ManusAI_HQ) March 5, 2025
Try Manus today and see the future of human-machine collaboration: https://t.co/IKBPiiHsta pic.twitter.com/z3C8fUK3eN
Cosa sappiamo sull’AI cinese di Manus
L’azienda cinese che lo ha sviluppato si chiama The Butterfly Effect e ha utilizzato Intelligenze artificiali già disponibili sul mercato come Claude di Anthropic e Qwen di Alibaba per realizzare il proprio agente. «Manus non è solo un altro chatbot o un altro flusso di lavoro. È un agente completamente autonomo che colma il divario tra l’ideazione e l’esecuzione. Lo vediamo come il prossimo paradigma della collaborazione uomo-macchina». Così ha detto in un video pubblicato su X Yichao “Peak” Ji, ricercatore dell’azienda.
A giudicare però dai commenti della stampa USA i primi utilizzi del software non sarebbero così sorprendenti come descritti dai giornali cinesi. Ricordiamo che tra Washington e Pechino è in corso una guerra commerciale che vede nell’Intelligenza artificiale un terreno di scontro e competizione fondamentale. Dopo il rilascio di DeepSeek meno di due mesi fa il mercato ha “scoperto” che le aziende asiatiche sono attrezzate (eccome) per sfidare OpenAI, Anthropic e xAI.
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Anche in Occidente ci sono già i primi commenti entusiasti, ma va tenuta in considerazione anche la leva del marketing e l’importanza della comunicazione. Pechino, come ci hanno spiegato diversi esperti, punta e investe da anni sull’Intelligenza artificiale e, a quanto sembra, ha iniziato da poco a svelare le proprie carte. Il nome del nuovo software – Manus – si collega al concetto di agente, ovvero software in grado di svolgere compiti impartiti dall’utente: finora, tuttavia, la beta non ha convinto tutti.
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Se DeepSeek è stato descritto negli USA (da Marc Andreessen) come lo Sputnik moment, ossia l’evento che ha spinto gli Stati Uniti a investire sempre di più sull’aerospazio per non perdere terreno rispetto all’URSS, come sarà descritto Manus? Anche OpenAI sta rilasciando il proprio agente Operator perché dopo anni di chatbot le società puntano ora a mostrare un’Intelligenza artificiale autonoma nei compiti (anche se c’è chi si è fatto molto male: si veda il caso di Humane).