Si chiama Nuix Investigator ed è già stato utilizzato nell’inchiesta sul crollo del Ponte Morandi
Follow the money, segui i soldi. Questo farà il super computer che la Procura di Genova ha messo in campo per trovare gli ormai famosi 49 milioni di euro che la Lega è accusata di essersi intascata con i rimborsi elettorali. Ma questa è cronaca giudiziaria: soffermiamoci piuttosto su questo macchinario che i magistrati utilizzeranno per facilitare le ricerche, incrociando dati e informazioni. Si tratta di un software costato mezzo milione di euro – è stato acquistato nel dicembre 2018 – e ora servirà al procuratore aggiunto Francesco Pinto e il sostituto procuratore Paola Calleri. Non è la prima volta che viene utilizzato: è stato parecchio utile nel processare i 60 terabyte di dati che il Primo Gruppo della Guardia di Finanza aveva raccolto nell’ambito dell’inchiesta sul crollo del Ponte Morandi.
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Super computer: chi lo produce?
Si chiama Nuix Investigator il software in mano alla Procura di Genova al lavoro nell’inchiesta sui 49 milioni. L’azienda che lo ha prodotto si chiama Nuix ed è controllata dalla australiana Macquarie Group, società di cui si è parlato ad aprile per una potenziale offerta pubblica iniziale da 1,5 milardi di dollari. Dunque parliamo di un gigante che opera in un settore tecnologico estremamente competitivo, dove l’offerta di soluzioni performanti riguarda qualsiasi tipo di ambito. Anche quello giudiziario, dove è fondamentale dotarsi di queste innovazioni.
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Grazie a questo super computer, la Procura di Genova potrà incrociare una grande mole di dati: si parla di dati contenuti dentro smartphone, carte di credito, indirizzi mail, codici fiscali. In un’ottica di cooperazione di vari team – al lavoro sull’inchiesta ci sono anche le Procure di Milano e Bergamo – sarà possibile operare sui vari documenti in tempo reale, con aggiornamenti continui.