Analisi di Kpi6: in rete si registra il 70% di sentiment positivo, i ragazzi con età 25-34 anni sono i più interessati.
Da quando Facebook ha annunciato il rebranding trasformandosi in Meta, il Metaverso è l’innovazione di punta in grado di provocare le maggiori implicazioni per aziende e privati.
Kpi6 – suite Software as a Service adottata da brand e agenzie Media per comprendere i consumatori, identificare le loro esigenze e definire segmenti di pubblico – ha effettuato un’analisi sulle conversazioni sul web, su due focus: gli Nft nel Metaverso, per capire chi ne parla in rete, e quali sono le caratteristiche della base utenti.
I risultati sono riportati nel documento intitolato “Quali opportunità si trovano nel Metaverso”, analista Carmine Tauriello.
Gli Nft stanno diventando dei nuovi status symbol all’interno del Metaverso, un modo esclusivo per distinguersi dalla massa. Servono importanti disponibilità economiche per trattarli in operazioni di compravendita, oltre a competenze tecniche specifiche non banali. Ma rappresentano una delle tendenze più particolari, innovative e interessanti nel mondo digitale. Da Snoop Dogg a Eminem, da Paris Hilton a William Shatner, fino ad arrivare a Shawn Mendes e Ellen Degeneres, sono tanti i personaggi famosi che sfruttano l’unicità dei not-fungible token per vendere opere d’arte o cimeli sulla blockchain. E in rete, in tutto il mondo, se ne parla tanto.
Qual è la base utenti del Metaverso?
La base di utenti interessata al Metaverso propende leggermente per il genere maschile (54%) e la fascia generazionale più larga è 25-34 anni. Le posizioni geografiche principali dove collocare gli utenti del Metaverso sono gli Stati Uniti e la Cina. Attualmente si registrano numerosi casi d’uso, ma le tendenze in atto fanno prevedere che saranno il mondo lavoro e l’intrattenimento, a presidiare il nuovo spazio digitale popolato da avatar, con soluzioni, contest, idee per coinvolgere il pubblico.
Metaverso & Nft
Allargando l’analisi anche agli Nft, analizzando la ripartizione demografica degli utenti che ne parlano con interesse, osserviamo una divisione di genere quasi uniforme, con livelli leggermente più alti di donne (53%). Nel complesso sembra che ci sia una risposta molto positiva agli Nft all’interno del Metaverso. Anche in questo caso la fascia di età principale è di gran lunga quella di 25-34 anni. Un risultato sorprendente, perché non ci si aspettava persone così giovani, appassionate di fenomeni complessi. Negli Stati Uniti, ad esempio, il motivo del picco potrebbe essere collegato a Ellen DeGeneres, conduttrice televisiva e comica statunitense molto popolare tra le giovani generazioni, che in suo spettacolo ha creato un Nft, vendendolo per 33.000. Il ricavato è stato donato in beneficenza, generando engagement positivi e conversazioni trending topic in rete.
L’analisi delle emozioni in rete
All’interno dell’audience che parla di Nft e Metaverso, l’analisi delle emozioni mostra valori molto positivi: 63% di ammirazione e 7% di gioia. I delusi e scontenti disapprovano nel 23% dei casi, non per una chiusura aprioristica o per ragioni tecniche o etiche, ma reputano che il Metaverso sia solo una moda passeggera.
Professione e istruzione
Nft nel Metaverso sono per tutti, persone provenienti da un’ampia varietà di background e professioni: dagli investitori ai promoter, fino ad arrivare agli studenti e ai disoccupati, in cerca di opportunità. Si tratta di pubblico principalmente istruito o attualmente impegnato in qualche percorso scolastico e formativo.
L’84% del campione si suddivide in persone con un diploma (32%), laureate (29%), o che ha frequentate un istituto tecnico con forti competenze verticali (22%). Una tendenza comprensibile in quanto gli Nft sono complicati da creare, gestire e acquistare. Eppure nel Metaverso di Meta si inizia a vendere prodotti; un numero limitato di utenti potrà realizzare e vendere i propri oggetti digitali sulla piattaforma per la realtà virtuale Horizon Worlds.
Le reazioni degli utenti all’uscita di Meta dall’Europa
Se Meta riconsiderasse la sua attività in Europe e di conseguenza l’accesso al Metaverso, cosa succederebbe? L’analisi delle conversazioni sul web conferma alti valori di disapprovazione, rabbia degli utenti per una eventuale (e molto improbabile) chiusura dei servizi di Meta in Europa. Invece la percentuale ammirazione e approvazione è ridotta, ma non irrilevante, e rappresenta quella fascia di persone favorevoli policy dell’Unione Europea più stringenti e severe, per la gestione della privacy e dei dati.