In passato ha sofferto di disturbi alimentari e ha trovato sui social una community che l’ha sostenuta. Per la nostra rubrica Unstoppable Women intervista a Martina Domenicali, influencer e imprenditrice digitale. “I social oggi sono uno strumento potentissimo, in particolare Instagram”
Possiamo dire che, oggi, i social siano il quinto potere? La domanda suscita diversi stimoli e opinioni e, probabilmente, ognuno di noi risponderebbe in maniera diversa. Ma non si può negare che ci sia, senza dubbio, qualcuno che, prima degli altri, è stato in grado di riconoscere le enormi potenzialità che offrono i social network nel campo della comunicazione (per capacità, competenze o, semplicemente, per caso o fortuna). Tra questi, c’è
Martina Domenicali, una giovane ragazza che, nel 2018, ha capito che per liberarsi dalla morsa dei
disturbi alimentari che la attanagliavano avrebbe avuto bisogno di condividere la sua esperienza con altri. Quale canale migliore, se non quello dei social network, dunque, per condividere il suo disagio? Ne abbiamo parlato con lei che, oggi, oltre ad essere
influencer è diventata anche una giovane imprenditrice con la creazione della sua
Outcity, startup innovativa in aiuto degli studenti fuori sede.
Martina Domenicali: dai disturbi alimentari alla scoperta dei social
StartupItalia: Martina, quando hai iniziato a capire le potenzialità che mezzi come Instagram, Facebook, TikTok, avrebbero potuto offrirti?
Martina Domenicali: “In realtà, in passato non amavo molto i social. Vengo da una famiglia di ingegneri che non hanno per niente familiarità con questi strumenti; anzi, li percepivano sempre con una certa distanza. Poi, ho conosciuto degli youtuber nel campo dell’automotive: settore per cui ho sempre nutrito una certa passione. Da quel momento, ho iniziato ad apprezzarne il valore e a capire, effettivamente, l’enorme capacità comunicativa e di espansione del messaggio che questi mezzi offrono, quasi come fossero dei grandi megafoni”.
SI: Quando hai iniziato a fare l’influencer?
MD: “In passato ho sofferto di disturbi alimentari: malattie che mi hanno profondamente segnata. A un certo punto, ho sentito l’esigenza di voler condividere quella che era stata la mia esperienza sui social. Un po’ per me stessa, perché raccontare quello che mi era accaduto e che mi stava accadendo mi faceva sentire meglio; un po’ per trovare conforto nelle esperienze di altri che hanno dovuto affrontare le mie stesse difficoltà e, infine, con l’intento di poter lanciare un messaggio forte a coloro che, purtroppo, si trovano a dover vivere queste malattie”.
SI: Quando e come i social hanno iniziato a diventare un canale di business per te?
MD: “Dopo che ho iniziato a raccontare le mie esperienze online, mi hanno contattata alcune associazioni per avviare delle collaborazioni. Così ha preso avvio la mia attività da influencer, che smonta completamente l’idea che i social servano soltanto a comunicare frivolezze e apparenze; al contrario. Per quanto mi riguarda, mi hanno permesso di creare una grande community che passa attraverso un canale diretto e sincero tramite messaggi che arrivano in maniera immediata soprattutto ai giovanissimi. Prima che mezzi per fare business, dunque, credo che i social servano proprio a creare communities”.
Martina Domenicali: dalla creazione community alla startup
SI: Una community che, poi, ti ha continuata a seguire quando hai fondato la tua startup innovativa, Outcity..
MD: “Esattamente, in parte quello che sono riuscita a creare oggi lo devo proprio a coloro che mi hanno seguita e sostenuta sin dall’inizio: da quando, appunto, stavo uscendo da un tunnel terribile ed ero principalmente una wellness influencer. Sia chiaro, sono ancora fortemente convinta che il benessere fisico e mentale passi per quello alimentare, pertanto continuo ancora a dare consigli e suggerimenti per il benessere psicofisico, ma oggi non parlo più solo di questo sul mio
profilo Instagram“.
SI: Già, parli anche di Outcity, startup che aiuta giovani e studenti fuori sede, di cui sei cofounder … Vuoi spiegarci, meglio, di che cosa si tratta?
MD: “Certamente. Si, ho fondato la startup assieme a un’altra ragazza. Outcity è nata da una mia esigenza personale: da studente fuori sede avevo sempre difficoltà a reperire le giuste informazioni quando dovevo cambiare città, così ho pensato a come poter risolvere il problema. In quel momento è nata l’idea di Outcity, che, oggi, è un prototipo e speriamo possa essere lanciato sul mercato a settembre in versione beta. Outcity è pensata come
app mobile all’interno della quale colui che si trova in una città per la prima volta, selezionando la destinazione dal menù a tendina, potrà scoprire quali sono le zone più economiche; dove poter prendere casa in affitto; e via dicendo..come una sorta di TripAdvisor per i fuori sede”.
SI: Quali saranno i futuri sviluppi dell’app?
MD: “Vorremmo, anzitutto, rendere il software di backend automatizzato e guidato dall’intelligenza artificiale. Attualmente, l’app è gratuita, ma prevedremo alcuni spazi a pagamento. Ci piacerebbe offrire anche un servizio di chat interno, di cui al momento non è possibile usufruire anche se, nel forum, gli utenti possono comunque scambiarsi opinioni e dialogare. Vorremmo anche che il nostro prodotto potesse essere replicato in altri contesti e destinato pure ad altri target che non siano soltanto i giovani fuori sede ma, più in generale, coloro che sono costretti a spostarsi dalla propria città di residenza”.
SI: Quale pensi che sia il vero punto di forza, per quanto concerne la tua esperienza da influencer e imprenditrice, dei social network oggi?
MD: “I social oggi sono uno strumento potentissimo (io utilizzo, in particolar modo, Instagram), e contribuiscono anche alla creazione e all’allargamento della leadership femminile”.