Il nuovo maxifinanziamento per la piattaforma servirà ad allargare le attività in altri Paesi e soprattutto a spingere le cucine Edition, quelle senza servizio, utili solo a velocizzare le consegne
Deliveroo, la piattaforma di food delivery più chiacchierata d’Europa, mette a segno un altro colpo ghiotto. Cioè un round di finanziamento da ben 385 milioni di dollari annunciato il 24 settembre, che inietterà energie fresche per l’espansione in altri Paesi – al momento sono dodici – e per competere con Just Eat e i vari brand controllati dalla tedesca Delivery Hero, fra cui Foodora.
Obiettivo: le cucine Editions
Il punto è che il nuovo round di finanziamento fa impennare la valutazione della piattaforma a oltre due miliardi di dollari. Fondi che consentiranno appunto di spingersi in nuovi mercati, sperimentare tecnologie inedite ma anche di dare seguito al progetto delle “cucine diffuse” o per così dire dei ristoranti “delivery-only” – battezzati Editions – che consentano di velocizzare ancora di più le consegne, che al momento ruotano intorno ai trenta minuti.
Fondata nel 2013 da William Shu e da Greg Orlowsky, Deliveroo è attiva anche in Italia (Milano, Roma, Piacenza, Firenze, Torino, Bologna, Monza e Verona) sotto la guida del general manager per il nostro Paese Matteo Sarzana. In generale, però, le città servite sono cresciute del 60% nel corso del 2016: adesso sono più di 150 non solo in otto Paesi europei ma anche in Australia, Hong Kong ed Emirati Arabi. Anche se sui prossimi passi c’è massima segretezza.
Chi c’è dietro al round
Venendo ai 385 milioni c’è da dire che il round è guidato dallo statunitense T. Rowe Price Associates e Fidelity Management & Research. Hanno aggiunto soldi anche Dst Global, General Catalyst, Index Ventures e Accell Partners, già finanziatori del gruppo di Shu.
“C’è molto spazio per ripensare il modo in cui mangiamo” ha spiegato Martin Mignot, partner di Index Ventures. Probabilmente Deliveroo, a cui pure non mancano problematiche occupazionali simili a quelle di Foodora ma che ha risposto in modo del tutto diverso (in Italia, per esempio, i rider sono coperti sotto il profilo assicurativo), è il brand che al momento interpreta nel modo più dinamico questo percorso di trasformazione delle consegne a domicilio. Dal 2012 il gruppo ha raccolto, secondo Crunchbase, 860 milioni di dollari.
“Con questi fondi investiremo nelle cucine Editions, svilupperemo le nostre tecnologie e porteremo Deliveroo in più città – ha spiegato William Shu in una nota – questo investimento ci porta a un altro livello e consente ai nostri rider di consegnare ancora più cibo a casa delle persone”. I concorrenti sfoggiano valutazioni ancora più pachidermiche: Delivery Hero sfiora i 6 miliardi di euro mentre la britannica Just Eat 4,6 miliardi di sterline.