Ci sono momenti nella storia che sono veri e propri bivi: l’acquisto nel 2002 per 375 milioni di dollari di Rare, talentuosa software house britannica, da parte di Microsoft per il mondo dei videogame fu uno di questi dato che rese orfani i videogiocatori Nintendo degli sviluppatori dietro Banjo-Kazooie e Donkey Kong Country. Non tutti i dipendenti accettarono la decisione dei fratelli Stamper di finire impacchettati per essere spediti in modo figurato a Redmond: nella diaspora alcuni nel 2014 fondarono la startup Playtonic Games decisa a recuperare lo spirito dell’epoca d’oro di Rare, gli anni del Nintendo 64. E Yooka-Replaylee ne è la celebrazione in salsa ludica.
Yooka-Replaylee, bentornati nei primi anni 2000
“Celebrazione” è proprio la parola più adatta per comprendere subito questo coloratissimo platform 3D, remake di un titolo uscito nella primavera del ’17, Yooka-Laylee, in modo da essere aderentissimo proprio a quel Banjo-Kazooie che aveva portato Rare a mettere assieme un videogame che guardasse negli occhi sua baffosità Super Mario 64 di Nintendo.

Col titolo successivo, Yooka-Laylee and the Impossible Lair, i veterani di Playtonic Games dimostrarono di essere a loro agio anche in altri ambiti e di sapere ancora osare, fondendo in modo intelligente platform in scrolling 2D con un hub 3D dalla visuale isometrica e un interessantissimo livello finale che poteva essere giocato fin da subito a patto di essere super bravi.
“La sensazione con Yooka-Replaylee è di avere a che fare con un videogioco attuale che scimmiotta quelli di 30 anni fa restando comunque contemporaneo e non un videogame identico in tutto e per tutto a quelli del 1998”
Ma oggi parliamo di Yooka-Replaylee, appunto, ovvero di una rimasterizzazione che vuole spedire nell’Olimpo dei videogiochi un titolo che all’epoca, per quanto brillante, era rimasto per certi versi grezzo, frutto del resto del contributo della comunità videoludica che raccolse 2.090.104 di sterline pur di giocarlo.

Yooka-Replaylee è dunque lo Yooka-Laylee così come sarebbe sempre dovuto essere: sgrassato nei controlli (ora il proprio alter ego non scivola e non scatta più in modo repentino, facendoci impazzire nelle fasi platform), sgrassato anche delle parti più prolisse e maggiormente votato all’azione, così da essere sì un richiamo ai platform 3D della fine degli anni ’90 senza per questo apparire vecchio.

La riproposizione permette di tuffarsi quasi subito nell’avventura, senza nemmeno più le schermate di intermezzo per la selezione dei file (che nell’originale erano rese in modo affine a BK) e con la possibilità di saltare i vari filmatini. Inoltre non si rinizia più dalle Torri d’Alveorio di Capital B che fungono come il vecchio Gruntilda’s Lair di Banjo-Kazooie da raccordo tra i mondi ma direttamente dal livello in cui si aveva salvato. La sensazione è di avere a che fare con un videogioco attuale che scimmiotta quelli di 30 anni fa restando comunque contemporaneo e non un videogame identico in tutto e per tutto a quelli del 1998, come a tratti pareva giocando a Yooka-Laylee.

Non solo: in Yooka-Replaylee i due protagonisti sanno da subito la maggior parte delle mosse, senza doverle apprendere poco alla volta come accadeva in Banjo-Kazooie. Questo espediente da un lato olia ulteriormente gli ingranaggi ludici, dall’altro bisogna ammettere lasci disorientati persino chi come noi giocò a suo tempo all’originale e ora non ha grande memoria di ciò che potevano combinare i due buffi protagonisti, sebbene uno scarno tutorial illustri per lo meno le mosse principali. A proposito: è sparito il doppio salto à la Banjo.

Allo stesso modo è saltata l’opzione che prevedeva di sbloccare sezioni del medesimo mondo così da renderlo via via sempre più grande, con un maggior numero di prove (salvo errori di memoria era collegata a quanto si sborsava per il gioco base).

Ora i livelli sono fin da subito espansi. Per questo siamo convinti che Yooka-Replaylee sia anzitutto una celebrazione: è pensato per chi ha giocato all’originale e vuole goderselo subito nella sua nuova veste grafica pensata per le console d’ultima generazione, Nintendo Switch 2 inclusa.

Queste decisioni hanno di certo stretto all’angolo un personaggio come Trowzer che un tempo, al pari di Bottles di BK, insegnava ai due eroi nuove mosse. Adesso invece il serpentello fa una concorrenza spietata a Vendi mercanteggiando costumi e opzioni secondarie. Volendo è possibile acquistare la possibilità di farsi male cadendo da grandi altezze, disattivata di default, come pure di affogare sott’acqua se non si ritorna regolarmente in superficie per prendere una boccata d’aria.

Nell’originale i tonici sortivano l’effetto opposto, facilitando l’avventura: queste e altre amenità tornano a ribadire il carattere celebrativo dell’opera. Anche perché nel caso in cui non vi dovesse piacere il fur shading che rende tanto pucciosa Laylee… be’, si può sempre tornare al suo aspetto del 2017 col tonico giusto. L’elettrodomestico giallo Vendi questa volta andrà pagata in gettoni, che si trovano ovunque, mentre le piume per fare acquisti da Trowzer sono state nascoste meglio.
Rivista anche la posizione dei cinque ectoplasmi sparsi per ciascuna ambientazione: inoltre ciascuno di essi, una volta rintracciato, vi donerà una Pagie e non più una per cinque. Insomma, non si può dire che manchino le novità pure a livello ludico.
“In sottofondo si agitano le note di due maestri del calibro di Grant Kirkhope (Banjo-Kazooie) e David Wise (Donkey Kong Country) superpompate questa volta dalla Filarmonica di Praga”
E sono quasi sempre condivisibili, utili a rendere l’avventura più snella e godibile. A noi, comunque, sarebbe bastato intervenire sui controlli così da renderli meno nervosi (ed è stato fatto) e sulla telecamera (non è ottima, ma è meno imprevedibile).
Rivisto pure il sonoro, con nuovi effetti FX, mentre in sottofondo si agitano sempre e comunque le note di due maestri del calibro di Grant Kirkhope (Banjo-Kazooie, oggi collabora con la nuova startup di Davide Soliani) e David Wise (Donkey Kong Country) superpompate questa volta dalla Filarmonica di Praga. Brividi. Sempre il frigorifero Vendi vi potrà vendere l’opzione per tornare ai motivetti del videogioco del 2017, ma difficilmente qualcuno la sfrutterà dato il lavoro svolto.
Ci sarebbe una mezza dozzina se non di più di novità introdotte qua e là, sapientemente intessute nelle meccaniche ludiche o nei mondi di gioco, ma preferiamo non rovinarvi la sorpresa. Ci limiteremo a dirvi che per fortuna abbiamo per le mani ben più di una operazione nostalgia: è davvero Yooka-Laylee così come sarebbe dovuto essere fin dal principio. Attuale, moderno, frenetico e rispettoso dei tempi andati.