La Procura meneghina aggiunge un nuovo capitolo al filone delle imprese della moda e del lusso accusate di caporalato (sono già finiti nei fascicoli brand illustri del calibro di: Valentino, Dior, Lvmh, Armani), chiedendo alla Cassazione di disporre l’amministrazione giudiziaria nei confronti di Tod’s spa, azienda del lusso di calzature, pelletteria e abbigliamento guidata da Diego e Andrea Della Valle. Lo si legge sul Sole 24 Ore.
Le accuse dei PM a Tod’s
La società non è formalmente indagata nel fascicolo del pm con i carabinieri del Nucleo Ispettorato del Lavoro di Milano ma risponde in base all’articolo 34 del codice antimafia sulle «carenze organizzative» e «i mancati controlli» che agevolano «colposamente» appaltatori e subappaltatori gravemente indiziati di caporalato.
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La richiesta – anticipata da Reuters e confermata all’Ansa – riguarda, dicono i magistrati, aver agevolato colposamente un «pesante sfruttamento lavorativo» lungo la propria filiera produttiva. Come ricorda il quotidiano di Confindustria “il coinvolgimento di Tod’s, nel cui board siedono anche figure come Luca Cordero di Montezemolo e Luigi Abete, nelle inchieste sul caporalato e gli opifici cinesi utilizzati nell’alta moda italiana era già emerso a luglio 2025 nell’indagine che ha portato all’amministrazione giudiziaria del marchio Loro Piana controllato da una delle dieci famiglie più ricche del mondo, gli Arnault”.

L’intervento di Urso sul caso Tod’s
Adolfo Urso, ministro delle Imprese e del made in Italy, ha commentato la notizia della richiesta di commissariamento da parte della Procura di Milano per Tod’s con queste parole: «Abbiamo già presentato un’ipotesi normativa che dovrà essere approvata nel più breve tempo possibile in Parlamento, che prevede che ogni brand, come quelli che sono stati colpiti da queste azioni giudiziarie, possano farsi certificare in via preventiva da un’Autorità terza la piena sostenibilità delle imprese, della loro filiera produttiva, sia sul piano ambientale sia sul piano lavorativo, cioé la piena sostenibilità della filiera per quanto riguarda la legalità».