Colpiscono i bassi compensi di due delle più ricche aziende del mondo IT: ma c’è un motivo
Poter lavorare per una delle compagnie che cambiano il mondo è stato, è tuttora e continuerà probabilmente a essere un’ambizione diffusa tra gli appassionati di informatica, digitale e le molteplici sfumature che accompagnano questi due macro universi. Ma quanto si guadagna lavorando per Google, Apple e le altre principali società che uniscono ricchezze enormi e servizi utilizzati ogni giorno da miliardi di persone? Una parziale e interessante risposta si evince dai documenti che le rispettive aziende hanno depositato presso la Securities and Exchange Commission, l’organo federale preposto alla regolamentazione e vigilanza del mercato azionario americano, che consente di risalire al salario medio dei dipendenti. Fornire questi dati è obbligatorio per le aziende, poiché rientrano nelle dichiarazioni annuali che devono agli azionisti. E non mancano le sorprese.
Sul podio Google, Meta e Twitter
La più “generosa” è Google, anzi Alphabet, la holding che ingloba tutte le attività gestite dall’azienda di Mountain View, che premia i dipendenti con uno stipendio medio che sfiora i 300.000 dollari. L’unica in scia è Meta, dove le cifre si aggirano in media sui 292.785 dollari: in salita rispetto al passato (l’aumento riguarda perlopiù i pacchetti azionari) per via dei molti problemi che hanno investito la creatura di Mark Zuckerberg. Dal primo, storico, calo degli utenti registrato nell’ultimo trimestre dell’anno scorso, alla competizione con TikTok, passando dal cambio di nome Facebook/Meta, la scommessa sul metaverso e le novità al sistema di tracciamento degli utenti apportati da Apple che, secondo i calcoli della stessa Meta, dovrebbe generale in una perdita di almeno 10 miliardi di dollari, tante sono le spine che sta affrontando la società di Menlo Park. Senza contare la più pesante, cioè le rivelazioni di Francis Haugen, che hanno macchiato la fama di Facebook e dei suoi dirigenti, interessati più ai numeri che agli effetti prodotti (sugli adolescenti e sui contenuti inappropriati) dai social media che gestiscono.
In rapporto alle forze in campo, con riferimento al numero di utenti e profitti annuali, colpisce che a chiudere il posto ci sia Twitter, salita alla ribalta nelle ultime settimane dopo che Elon Musk è diventato il maggior azionista della società. L’azienda fondata nel 2006 da Jack Dorsey assicura in media ai propri lavoratori 232.626 dollari e precede Nvidia, i cui dipendenti si ritrovano un compenso medio annuale di oltre 217mila dollari. L’ultima a superare i 200.000 dollari è Netflix, che chiude una top 5 che si stacca da chi segue nella speciale graduatoria.
Perché Apple e Amazon chiudono la graduatoria
Se Microsoft resta in parte competitiva grazie ai suoi 176.858 dollari versati in media ai dipendenti, sorprende trovare agli ultimi posti Apple e Amazon, due delle aziende che più valgono sul mercato azionario. I compensi medi su base annuale che pagano sono molto bassi: 68.254 dollari per Apple, 32.855 dollari per Amazon (restando al mercato statunitense, siamo sotto agli stipendi medi di infermieri e insegnanti, che possono contare a fine anno paghe medie rispettivamente di 77.000 e 65.000 dollari). Su tali cifre pesa, infatti, l’alto numero di addetti alla vendita e alla logistica che le due compagini hanno sotto contratto e che, di fatto, non permettono di farsi un’idea di quale possa essere la retribuzione di ingegneri, sviluppatori e i tanti altri specialisti che progettano dispositivi e servizi.