Volkswagen saluta 20.000 dipendenti, che hanno accettato di firmare l’accordo per la risoluzione volontaria del contratto di lavoro. Si tratta del primo passo del piano che punta, entro il 2030, ad uscite volontarie per un totale di 35.000 posti nei sei stabilimenti tedeschi, pari a quasi un terzo della forza lavoro del Gruppo in Germania. Ad annunciare le 20mila uscite volontarie è stato il responsabile delle risorse umane Gunnar Kilian in occasione di una assemblea dei lavoratori presso lo stabilimento di Wolfburg, il principale impianto tedesco del Gruppo.
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Che cosa prevede il Piano per il 2030?
«Le prime misure dell’accordo sul futuro di Volkswagen, concluso alla fine del 2024, stanno dando i loro frutti e siamo sulla strada giusta», ha dichiarato Kilian, anche se il CFO e Coo del Gruppo David Powels ha ammesso che: «C’è ancora molto lavoro da fare».
Il Piano di riduzione del personale fa parte del più ampio progetto di Volkswagen denominato “Il Futuro di Volkswagen”, che punta sulla disciplina dei costi per il recupero di efficienza del Gruppo entro il 2030. Il taglio del personale consentirà al Gruppo Volkswagen di risparmiare fino a 1,5 miliardi di costi e di arrivare al 2030 con una struttura differente. Le basi su cui si fonda l’accordo con il sindacato dei metalmeccanici IG Metall sono state gettate prima di Natale. Per questo, il piano è stato ribattezzato “accordo di Natale” e ha evitato la paralisi dell’attività in un momento già difficile per il Gruppo, e scioperi ad oltranza.
Gli incentivi per chi lascia
Le uscite dei dipendenti sono tutte su base volontaria e prevedono, in base agli accordi presi con i sindacati, una serie di incentivi per chi lascia volontariamente il lavoro, sulla base di una serie di parametri, inclusa l’anzianità di servizio. In particolare, sono previsti incentivi fino a 400 mila euro per i dipendenti più anziani. Il risultato del primo blocco di uscite, sulle 35mila complessive previste dal Piano, è stato raggiunto grazie al coinvolgimento dei cosiddetti “boomer” nati nel biennio 1969-1970.
Il Piano messo a punto da Volkswagen, che l’azienda definisce “socialmente responsabile” non prevede alcun licenziamento forzato, solo incentivi alle uscite volontarie e una riduzione dell’apprendistato dalle 1.600 unità annue a circa 600 contratti a partire del 2026. Previsto anche il blocco degli aumenti salariali e il congelamento di ferie aggiuntive e premi aziendali.
Il piano di riduzione del personale non comporterà la chiusura dei grandi stabilimenti, a parte due strutture, e una riduzione generalizzata della capacità produttiva di 700mila unità distribuita fra vari impianti tedeschi, oltre al trasferimento di alcune produzioni all’estero, in particolare in Messico.