Ci sono teorie e tecniche che permettono di vivere il lavoro in modo diverso. Partendo da un’organizzazione nuova e completamente innovativa. Ecco il lavoro agile
“Qualcosa si è rotto nel modo in cui organizziamo il lavoro”. Lo scrive Frederique Laloux nel libro “Reinventare le organizzazioni”, che non è un manuale di nuove tecniche manageriali, ma un libro dedicato al nuovo stadio della consapevolezza umana, al superamento di gerarchie chiare e rigidamente definite e a una rivoluzionaria visione della leadership, prima ancora che delle organizzazioni. Parole come “agility” e “agile organizations” si sono diffuse in maniera esponenziale nelle aziende già da qualche anno, entrando nel lessico e nel vocabolario soprattutto delle multinazionali, ma non sempre e non immediatamente a questa trasformazione lessicale è corrisposta un’autentica trasformazione organizzativa, o della leadership appunto.
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Il risultato sono indagini di clima che mettono ancora all’indice l’eccesso di burocrazia e la mancanza di collaborazione trasversale, ma anche la difficoltà di perseguire una coraggiosa innovazione in sistemi che ammettono ancora molto poco l’errore e che coltivano invece ancora molto il potere come paradigma nel sistema delle relazioni umane. Non è un fatto che riguarda solo le multinazionali, secondo Laloux anche nelle organizzazioni no profit e nelle agenzie governative il sistema si è rotto e in qualche modo non favorisce un nuovo modo di stare insieme né di liberare energie e risorse preziose. Osservo e studio da qualche anno questi fenomeni e i tentativi delle cosiddette teorie TEAL di andare oltre questo punto di rottura e sono intimamente convinta che un nuovo stadio della consapevolezza umana, riflesso nel modo di organizzarsi, ci consentirebbe di uscire dalla crisi profonda che vivono oggi i sistemi complessi e le democrazie. È mia personale convinzione che anche la politica dovrebbe iniziare a guardare a nuove forme di partecipazione organizzata: l’ascesa del populismo è tutta lì a dimostrarlo. Non è un caso che i cittadini chiedano a società e a organizzazioni di impegnarsi per una società migliore e che la fiducia concessa ai brand sia sempre più a tempo. Fiducia che nel 2018 ha subito un brusco calo secondo il Reputation Institute che ha incluso tra le cause alcuni fenomeni di portata mondiale, come l’elezione di Trump in USA, la Brexit, il movimento #MeToo e i movimenti secessionisti in Spagna.
Il programma TEAL
Il passaggio a un nuovo paradigma evolutivo si verifica, secondo Laloux, quando la mentalità dei leader cambia e si esce da una logica egocentrica per abbracciare criteri di correttezza interiore e convinzioni profonde, quando l’obiettivo non è più il successo per il successo ma l’autenticità e la riscoperta della propria essenza, quando si sostituisce il giudizio con la compassione e la razionalità con la saggezza, quando infine si ricerca la pienezza nelle relazioni con gli altri e con il mondo che ci circonda, appunto. I luoghi di lavoro che i fondatori delle organizzazioni TEAL aspirano a creare – e stanno già creando – sono pensati infatti come sistemi viventi. Tre sono le svolte innovative – nella struttura, nelle pratiche e nella cultura – che questo paradigma sta producendo: auto-organizzazione e sistema di relazioni paritarie, senza necessità di piramidi gerarchiche; un insieme coerente di pratiche che invitano all’integrità interiore, alla pienezza all’autenticità delle persone, che possono portare nel lavoro tutto ciò che sono; attenzione all’ascolto di ciò che l’organizzazione vuole diventare, del proposito evolutivo che essa vuole servire, del suo “perché”.
Comunicazione diffusa
Esiste un punto di intersezione tra la ricerca di questo nuovo stadio organizzativo, una nuova consapevolezza umana e la diffusione di Internet e dei Social Network. Due in particolare sono gli eventi due eventi che possono essere considerati uno spartiacque importante nella storia della informazione: il primo nel 2008 è il superamento della carta stampata da parte di Internet come fonte di informazioni; il secondo è nel 2009 l’atterraggio dell’aereo della US Airways sul fiume Hudson a New York che viene condiviso su Twitter prima che su qualunque altra piattaforma anticipando i media tradizionali. Cosa cambia? Internet dà a tutti la possibilità di accedere all’informazione e il consumo della informazione non è più a senso unico: il cittadino può contribuire a creare e a diffondere notizie. Anche all’interno delle organizzazioni questo fenomeno inizia a incidere. L’era di Internet ha fatto emergere un nuovo modo di vedere il mondo che contempla la possibilità di una intelligenza diffusa e distribuita al posto di una gerarchia “top down”. E proprio la comunicazione diffusa è uno degli ingredienti principali delle organizzazioni agili, che si sono dotate di chat e di app per la gestione di progetti e comunicazioni.
Agili come Startup!
Di tutto questo ci occuperemo nella nuova rubrica su StartupItalia! dal titolo “Agile Friday: teorie e tecniche per diventare felici al lavoro”. Racconteremo come stanno cambiando le organizzazioni, quali sono le teorie TEAL-Evolutive e i paradigmi successivi, come questo interseca la storia della comunicazione, come partire per fare esperienza e quali sono i tratti culturali da mettere in gioco per realizzare questa trasformazione prima di tutto a livello individuale e collettivo. E naturalmente quali sono le buone pratiche già presenti in Italia e nel mondo. Seguiteci e mandateci spunti e storie. Li aspettiamo!