Il muro della gentilezza è nato in un piccolo paese dell’Iran. Grazie a twitter, instagram e alla rete si è diffuso in tutto il paese dando un aiuto concreto a senzatetto e poveri. Un’iniziativa contro la crisi e che ci può far riscoprire il vero senso di queste feste.
In Iran la crisi non è ancora passata. Un report del 2013, raccontato qui dal Guardian, raccontava di una situazione precaria e di un aumento spropositato degli iraniani che si trovavano a vivere sotto la soglia di povertà. Oggi, solo a Teheran si parla di almeno 15mila senzatetto, di cui un terzo sono donne.
Così, in maniera spontanea, qualche settimana prima di Natale, è nato un muro della gentilezza per aiutare le persone meno fortunate. Un fenomeno che si è velocemente replicato in varie zone del paese e che ha invaso twitter e instagram.
Prendilo, se ne hai bisogno
C’è una che scritta che campeggia in persiano, accanto a vestiti e beni di prima necessità. Una scritta breve, più piccola di un tweet, e che richiama le persone ad una grande senso di responsabilità e generosità:
Se non ne hai bisogno lascialo, se ne hai bisogno prendilo!
Il primo muro è stato realizzato nella città di Mashad, nel nord-est dell’Iran. Su un edificio semplice, a cui è stata applicata una mano di vernice colorata, sono stati inseriti una serie di ganci con felpe, giubbotti, qualche maglietta, scarpe. Vestiti dismessi, spesso inutilizzati. Un gesto semplice ma che può migliorare, seppur di poco, la vita di moltissime persone.
Muri, pieni di gentilezza, ovunque
In poco tempo il fenomeno si è allargato, liberando la creatività e la voglia di condivisione di moltissime persone. Tutto grazie ai social e alla forza della rete. Le foto, infatti, sono spuntate ovunque, facendo sì che, in tutto l’Iran, si moltiplicassero questi muri sempre più colorati e sempre più espressione di bontà. Chi lo ha inventato? Per ora nessuno. Il promotore ha deciso di rimanere anonimo per non offuscare il messaggio vero che sta alla base dell’iniziativa.
È una storia che racchiude in sé il vero spirito natalizio e che ci dice come, in fondo, basta pochissimo per cambiare il mondo e aiutare gli altri. Anche con i muri, che non sono solo simbolo di divisione e separazione.
P.s. Lo facciamo anche qui?