Burci e Gasbarro, due 25enni impegnate nell’inclusione sociale e nella difesa dell’ambiente, parteciperanno alla presentazione di L’Oréal For the Future
Una giovane attivista contro i cambiamenti climatici e una, altrettanto giovane, CEO impegnata nell’integrazione sociale. Federica Gasbarro e Priya Burci sono due delle ospiti che interverranno nel corso della presentazione di L’Oréal For the Future, il programma che destina 150 milioni di euro all’ambiente e all’inclusione. Una somma che l’azienda di cosmetica ha deciso di investire per supportare donne in condizioni di fragilità, preservare l’ambiente e creare 100.000 nuovi posti di lavoro. Il progetto sarà presentato sui canali social di StartupItalia e di L’Oréal il 24 novembre a partire dalle 10.
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Ma cosa hanno in comune queste due ragazze? A parte la giovanissima età, entrambe 25enni, queste giovani donne sono impegnate già da tempo in prima linea per la sostenibilità ambientale e l’inclusione sociale. Ed entrambe hanno raggiunto traguardi impressionanti considerando la loro giovane età. Federica Gasbarro, studentessa di Scienze Biologiche, è stata scelta dalle Nazioni Unite come unica italiana per rappresentare la sua generazione al Youth Climate Summit, il più grande raduno di giovani leader sul clima all’ONU e all’Assemblea Generale, al fianco di Greta Thunberg ed altri 99 giovani selezionati da tutto il mondo. Priya Burci è la CEO di Powercoders, la ong che offre percorsi di formazione nel campo del coding ai rifugiati. Due giovanissime in prima linea per il futuro del pianeta e della società. Le abbiamo intervistate per capire che cosa le ha colpite del progetto di L’Oréal e perché prenderanno parte all’evento.
L’inclusione sociale passa anche dal coding
Priya Burci è da sempre attenta alle tematiche sociali. Durante il suo percorso di studi, culminato in una laurea all’Università di Bristol e un Master alla London School of Economics, Priya entra in contatto con Powercoders, l’accademia di coding per rifugiati, fondata tra il 2016 e il 2017 a Bern da Christian Hirsig, uno startupper svizzero di successo nel settore tech che ha venduto la sua azienda per ricercare soluzioni alla crisi dei rifugiati. Oggi Priya è CEO di Powercoders ed è impegnata quotidianamente nel fornire programmi di formazione nel campo del coding ai rifugiati, spesso ex studenti di informatica o esperti del settore. Un settore che, come la stessa CEO aveva evidenziato in una precedente intervista rilasciata a StartupItalia, ancora oggi soffre di scarsa partecipazione femminile: “C’è un dato su cui dobbiamo sicuramente lavorare: la presenza di donne nelle classi di Powercoders, che in media sono 4 su 20… – ha dichiarato Priya – Spero che la mia storia aiuti le ragazze a comprendere come l’essere donna, al pari dell’essere un rifugiato, sia sinonimo di diversity, cioè possa trasferire qualcosa in più e una prospettiva differente e importante nei contesti lavorativi. Oggi ciò che porta ad essere competenti e a collocarsi nel mercato del lavoro è la formazione. L’empowerment delle donne non deve prescindere dalla loro capacità di dimostrare che possono occupare posizioni lavorative di rilievo, anche e soprattutto nel settore tech”.
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Priya Burci
Proprio l’attenzione all’inclusione sociale di donne in condizioni di fragilità e la creazione di nuovi posti di lavoro sono gli ambiti del progetto di L’Oréal che la giovane CEO sente vicini alla sua realtà. “Credo che gli obiettivi di empowerment rivolti a donne vulnerabili e la creazione di 100.000 nuovi posti di lavoro del progetto di L’Oréal siano importantissimi ed offrano una grande opportunità – spiega la CEO – Anche noi, come Powercoders, lavoriamo molto con aziende che sono alla ricerca di studenti e facciamo matching tra domanda e offerta. L’indipendenza finanziaria è un tema molto importante, soprattutto in determinate realtà, ed è direttamente interconnessa con il climate change. Se, infatti, a causa dei cambiamenti climatici, non fosse più possibile vivere in una certa zona, obbligatoriamente quegli abitanti sarebbero costretti a spostarsi. Il progetto di L’Oréal è, senza dubbio, lodevole e molto ambizioso”.
Gasbarro, l’attivista italiana scelta dalle Nazioni Unite
La definiscono “la Greta italiana“. Classe 1995, studentessa di Scienze Biologiche, con una grinta e un coraggio da vendere, Federica Gasbarro, è stata scelta dalle Nazioni Unite, come unica italiana, per partecipare allo Youth Climate Summit. Portavoce del movimento “Fridays For Future”, Federica porta avanti la sua causa non solo manifestando e comunicando sui social, ma anche con il suo primo libro, uscito lo scorso gennaio. Si intitola “Diario di una striker“, racconta la sua storia e invita a un senso di responsabilità comune nella lotta ai cambiamenti climatici.
Greta Thunberg e Federica Gasbarro
Interverrà anche lei il 24 novembre alla presentazione del progetto di L’Oréal, che porta avanti obiettivi condivisi dalla giovane influencer. “Apprezzo molto il progetto di L’Oréal, che, come multinazionale, si sta impegnando molto nella riduzione delle emissioni di CO2 nell’ambiente. La sua idea è encomiabile – afferma l’attivista – Ognuno di noi percorre strade diverse ma l’obiettivo è comune. Oggi ci troviamo in una situazione in cui, qualsiasi cosa facessimo in favore dell’ambiente, arriveremmo sempre in ritardo. E’ assolutamente giusto darci da fare, ognuno nel suo piccolo, ma dovremmo fare di più. E dovremmo farlo per davvero. Essere visionari non significa essere utopici, ma saper guarda oltre, verso un unico obiettivo che è quello di migliorare il mondo in cui viviamo. Una transizione energetica è davvero possibile ed è decisamente importante venire a conoscenza di progetti come quello di L’Oréal. Progetti che, poi, vanno messi in pratica”.
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