Cambio di veste per Crunchbase, che si sta trasformando da fornitore di dati storici sulle startup ad AI per predire il successo o il fallimento di un’impresa. Ora, invece di catalogare gli eventi passati, la piattaforma punta a prevedere quelli futuri, inclusi round di finanziamento, acquisizioni e traiettorie di crescita aziendale, utilizzando sofisticati modelli di intelligenza artificiale. Un modello che la compagnia vuole anche vendere permettendo ai clienti di integrarlo nelle proprie piattaforme e che potrebbe essere di aiuto, in particolar modo, a incubatori di startup o grandi organizzazioni.
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Crunchbase e l’AI per le startup
Il CEO di Crunchbase, Jager McConnell, ha affermato che i sistemi di intelligenza artificiale possono facilmente assorbire e analizzare i dati storici. Così, la sua azienda ha deciso di sfruttare il proprio database, inclusi i modelli di utilizzo dei suoi 80 milioni di utenti. Secondo Megh Gautam, responsabile dei prodotti di Crunchbase, le previsioni si basano su una combinazione di dati forniti, informazioni raccolte da fonti pubbliche e modelli di coinvolgimento degli utenti. Una combinazione che consentirebbe di avvalersi di funzionalità predittive generalizzate. Questa intelligenza artificiale è anche orientata alla previsione di acquisizioni, IPO, crescita aziendale ma anche potenziali licenziamenti. McConnell vede, infatti, il futuro di Crunchbase come una piattaforma che alimenta le decisioni di investimento basate sull’AI per tracciare i settori del mercato privato. Così il fornitore si posiziona in diretta competizione con i tradizionali soggetti di market intelligence e con le emergenti piattaforme di investimento che utilizzano l’intelligenza artificiale.