Cyberwave, startup che si occupa di Intelligenza artificiale per macchine fisiche, ha chiuso un round da 7 milioni di euro guidato da United Ventures con la partecipazione di The TechShop. Hanno completato l’investimento anche i fondi Vento (Exor) e Pi Campus e diversi angel investors. Il finanziamento accompagna il lancio della piattaforma di digital twins previsto per ottobre 2025 e supporta l’espansione dell’ecosistema di sviluppatori, oltre alla validazione dei primi casi d’uso enterprise nei settori manifatturiero, logistico e delle ispezioni.
Che cosa fa Cyberwave
Fondata dagli imprenditori seriali Simone Di Somma (Askdata, acquisita da SAP) e Vittorio Banfi (Botsociety), Cyberwave attraverso dei gemelli digitali programmabili, consente agli sviluppatori di simulare, controllare e orchestrare macchine con poche righe di codice in un’esperienza per sviluppatori fluida e simile a GitHub ha semplificato la collaborazione o Hugging Face ha reso accessibili i modelli di AI.
Simone Di Somma, co-fondatore e CEO di Cyberwave, ha dichiarato: «Il nostro obiettivo è portare la velocità del software digitale nel mondo fisico. Vogliamo che gli sviluppatori trattino le macchine come trattano il codice: flessibili, componibili e programmabili. Così come SAP è diventato il sistema di riferimento per i processi digitali, Cyberwave sta costruendo il ‘system of actions’ per il mondo fisico».
Al centro della piattaforma c’è la crescita dei digital twins: i produttori di hardware possono integrare i propri dispositivi una sola volta, rendendoli immediatamente accessibili agli sviluppatori mentre questi ottengono accesso plug-and-play a una libreria di sistemi robotici, dai bracci industriali ai droni fino ai sensori intelligenti.
Gli ambiti d’uso spaziano tra applicazioni civili e difensive: rilavorazioni automatizzate su linee di assemblaggio, ottimizzazione del packaging logistico, ispezioni con droni, monitoraggio di cantieri, e sistemi di computer vision che trasformano le telecamere in sensori intelligenti.
L’azienda concentra inizialmente i propri sforzi sui principali campioni manifatturieri europei, con una successiva espansione negli Stati Uniti per supportare le operazioni americane dei produttori europei e cogliere l’attuale slancio di reindustrializzazione nordamericana.