La startup nata da una joint venture tra il gigante dei cieli e Kitty Hawk (supportata da Larry Page) punta a portare sul mercato Cora, velivolo a zero emissioni pilotato a distanza. Priorità numero uno? La sicurezza
Spostarsi in piccoli velivoli elettrici a guida autonoma è uno dei traguardi più complessi da raggiungere ma i giganti dei cieli ci puntano per rivoluzionare il trasporto aereo. Di sicuro ci crede Boeing, che ha iniettato 450 milioni di dollari nel serbatoio di Wisk Aero, la startup di mobilità aerea avanzata (AAM) che sta sviluppando aerotaxi elettrici e a guida autonoma. Nata nel 2019 come joint venture tra la stessa Boeing e Kitty Hawk, società supportata da Larry Page che si dedica alla costruzione di un aereo a zero emissioni, dopo l’ultimo round Wisk Aero si è definita come una delle aziende di AAM più finanziate al mondo.
La startup ha mosso i primi passi un decennio prima, quando si chiamava Zee Aero ed era animata dalla volontà di trovare una soluzione aerea per arrivare a destinazione più velocemente, evitando il traffico automobilistico cittadino. Da allora, l’azienda guidata ora da Gary Gysin ha accumulato esperienza, test e conoscenze, con oltre 1.500 ore di volo e le sedi di Atlanta e in Nuova Zelanda aggiunte al quartier generale di Mountain View, dove è nata e si trova Google. L’ultimo round, che si somma ai precedenti realizzati sempre da Boeing e Kitty Hawk ma le cui cifre non sono mai state rivelate, consentirà a Wisk Aero di incrementare il team, che al momento conta su 350 persone, e accelerare la tabella di marcia verso la produzione. L’intenzione della società è arrivare sul mercato per completare 14 milioni milioni di voli all’anno in 20 mercati, a partire dalle principali città statunitensi, una volta che opererà a pieno regime.
“L’obiettivo della nostra strategia a lungo termine è offrire un volo sicuro e quotidiano per tutti. Siamo contenti e fortunati di avere Boeing come investitore e partner strategico, perché ci consente di accedere a una vasta gamma di risorse e competenze. Con l’ultimo finanziamento entriamo nella prossima fase di crescita, rimanendo concentrati sul nostro core business e sulla nostra priorità numero uno, la sicurezza”, ha dichiarato Gysin.
L’ambizione però si scontra con gli attuali limiti in termini di sicurezza e regolamentazione di un mercato al momento solo immaginario. A scandire le mosse di tutte le aziende specializzate nello sviluppo di velivoli a guida autonoma, come Lilium, Archer e Joby, saranno le decisioni della Federal Aviation Administration e dei vari organi governativi deputati al controllo del mercato aereo. Il punto cruciale è l’approvazione per il trasporto dei passeggeri su piccoli aerei elettrici a decollo e atterraggio verticale pilotati da remoto. Esperti del settore sono concordi nell’indicare almeno in cinque anni il tempo necessario per la certificazione dei vari progetti, motivo per il quale, al di là dell’entusiasmo per gli investimenti ricevuti, Wisk Aero non cita date per l’arrivo del servizio sul mercato. Anche se alcuni analisti nutrono aspettative importanti per il mercato dei ‘taxi volanti’, con un volume di affari potenziale stimato in 150 miliardi di dollari entro il 2035.
In attesa di novità sul fronte normativo, la startup sta provando ad ampliare il raggio d’azione con partnership strategiche per continuare gli esperimenti e farsi trovare pronta, se e quando arriverà l’approvazione della FAA. Lo scorso anno Wisk Aero si è accordata con Blade per gestire 30 aerei della sua flotta, con l’intento di utilizzarli in futuro su rotte a corto raggio in tutti gli Stati Uniti. Quanto ai voli di prova, invece, sul tavolo c’è da tre anni una collaborazione con il governo neozelandese per testare Cora, il velivolo messo a punto dalla startup. Si tratta di un modello eVTOL ad ala fissa e singola elica, lungo 6,4 metri e con una apertura alare di 11 metri, in grado di viaggiare per circa 40 chilometri, con una velocità di punta di 160 km/h (eh sì, in caso di emergenza c’è anche il paracadute).