Notizie dal futuro, la rubrica di Paola Pisano, professore associato di Economia e Gestione delle Imprese all’Università di Torino e già Ministro dell’innovazione tecnologica e della digitalizzazione. Un viaggio attorno al mondo su tecnologia, intelligenza artificiale ed ecosistemi hi-tech
Notizie attorno al mondo, con l’innovazione come denominatore comune. Sono quelle raccolte tutti i mercoledì sui profili social di Paola Pisano, tra questi LinkedIn e Instagram, nel tentativo di comprendere dove ci porterà la tecnologia e qual è il suo ruolo nella vita di istituzioni, aziende e semplici cittadini.
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L’impatto dell’AI nelle batterie
L’intelligenza artificiale applicata al settore delle batterie è in grado di individuare nuovi materiali nella metà del tempo. Umicore è fornitore di materiali per le batterie delle macchine di aziende come Volkswagen, BMW e Stellantis e oggi lavora anche con Microsoft per individuare nuovi materiali emulando l’industria del farmaceutico che usa l’AI per migliorare la velocità nella scoperta di nuove medicine. L’obiettivo è duplice: capire se il materiale è quello giusto e se è utilizzato nella proporzione corretta. L’AI, dunque, potrebbe aiutare i paesi a liberarsi dalla dipendenza da altri paesi o giacimenti di materie prime scarse? Da 32 milioni di materiali, l’AI di Microsoft ha selezionato 18 candidati a essere usati come nuovi materiali nella costruzione di batterie in 80 ore. Uno di questi è un “ibrido” tra litio e sodio, che riduce il contenuto di litio materiale critico per le batterie e per la possibile diminuzione di riserve. Il processo è ancora lungo perché, anche se i materiali sono stati identificati, è necessario poi testarli nel mondo reale e in differenti condizioni per vedere la loro reazione.
Il Giappone e l’AI
Il Giappone ha deciso di rispondere alla crisi del mondo del lavoro con l’innovazione e sta iniziando ad assistere alla crisi dell’economia dei servizi a causa della diminuzione del numero di lavoratori. Secondo alcuni studi, la regione potrebbe avere una diminuzione di 11 milioni di lavoratori e lavoratrici entro il 2040 a causa dell’invecchiamento della popolazione.
Il settore delle costruzioni, così come quello dei trasporti e dell’agricoltura, hanno lavoratori vicini alla pensione, e non attraggono né giovani né donne. Robot e AI potranno, quindi, rispondere alla diminuzione di forza lavoro in servizi essenziali per i cittadini giapponesi? I lavoratori stanno diventando sempre più cari e difficili da trovare e aziende come Toyota e Rakuten stanno iniziando a guardare a robot e veicoli autonomi. Toyota immagina di sostituire 22 lavoratori con 11 robot. Nel campo dell’agricoltura, robot progettati per la semina, la coltivazione e la raccolta di riso senza l’uso dell’uomo hanno dato ottimi risultati: la diminuzione del 95% degli esseri umani impiegati a fronte di un calo della produttività del riso del 20%. Nel settore della vendita, sono stati installati avatar controllabili da remoto: questo permette ai lavoratori di guidarne 3 o 4 per volta e di lavorare da casa.
Agricoltura rigenerativa e intelligenza artificiale
L’agricoltura rigenerativa si basa sull’idea che, oltre a produrre cibo, dovrebbe anche giovare alla biodiversità del terreno e alla qualità dell’acqua e del suolo. A differenza dell’agricoltura biologica, quella rigenerativa consente un uso limitato di fertilizzanti artificiali e pesticidi e prevede la minimizzazione dell’aratura per ridurre il disturbo al suolo e la rotazione annuale dei tipi di colture piantate nello stesso sito per aumentare la diversità dei nutrienti e ridurre al minimo i parassiti. È entrata a far parte del linguaggio aziendale, comparendo nei piani di sostenibilità di grandi aziende alimentari come Nestlé, Unilever e Danone. Quindi la tecnologia potrebbe essere utile anche in questo campo? Sono molte le startup tecnologiche che stanno lavorando nel settore. I fondi di capitale di rischio hanno investito 1,4 miliardi di dollari in startup tra il 2021 e il 2023 e l’agricoltura generativa può, in teoria, aumentare la quantità di carbonio assorbito nel suolo consentendo agli agricoltori di guadagnare crediti di carbonio. Il mercato volontario dei crediti di carbonio – in cui le aziende mirano a compensare le proprie emissioni finanziando programmi di estrazione del carbonio – vale attualmente circa 2 miliardi di dollari, ma potrebbe superare i 250 miliardi di dollari entro il 2050, secondo una ricerca di Morgan Stanley.
Malesia futuro leader nei chip?
Kinsus Interconnect Technology, fornitore di Nvidia e AMD, sta valutando la possibilità di costruire un impianto di produzione di substrati a Penang, in Malesia. I substrati sono il materiale su cui vengono costruiti i chip e sono prodotti da poche aziende. L’obiettivo è provare a diversificare la produzione di substrati e di microchip in generale, al di fuori della Cina. La Malesia ha il potenziale per diventare un nuovo centro per il confezionamento. Questa soluzione proteggerebbe le aziende dalla guerra tecnologica tra America e Cina. La Malesia potrebbe diventare quindi un nuovo centro per il confezionamento e il collaudo dei chip? Gli impianti per la produzione di substrati sono solitamente costruiti vicino ai siti di confezionamento e collaudo. Molti produttori di chip come Intel, Infineon e ASE Technology stanno aumentando la loro capacità produttiva in Malesia e Intel sta investendo 7 miliardi di dollari per trasformare il Paese nella sua principale base di produzione asiatica, anche per il confezionamento avanzato di chip 3D. Le loro mosse potrebbero avere un effetto magnetico sui produttori di substrati e attrezzature di produzione del sud-est asiatico.