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Le soluzioni cloud hanno rappresentato una rivoluzione, ma come gestire la regia dei contenuti fra più operatori e fra diversi canali?
È dall’alba dei tempi che l’uomo condivide informazioni con i suoi simili: siamo passati da supporti di archiviazione fisici, cartacei ma anche tecnologici (floppy disk, CD, chiavette USB etc.), a sistemi che si smaterializzano nel web.
I primi sono stati quelli che si fondano sul P2P (Peer to Peer): si tratta di un’architettura di rete che tramite determinati protocolli consente il collegamento di più utenti che possono scambiarsi i file. Ricordiamo Napster, eDonkey, e-Mule ma anche qualche rovescio della medaglia: a chi non è mai capitato con eMule di scaricare per sbaglio fake files a contenuto pornografico?!
Con la comparsa di servizi di cloud storage, che permettono di salvare file su server virtuali, siamo andati oltre: si può accedere ai documenti in qualsiasi momento, basta un dispositivo compatibile con Internet ed è possibile stabilire i diritti di accesso.
Il più conosciuto e usato è sicuramente Google Drive, offerto da Google. Per archiviare file online sono molto validi anche Dropbox, OneDrive di Microsoft e iCloud di Apple. Fino a un certo numero di GB sono gratuiti, poi è possibile acquistare spazio di archiviazione tramite formule di abbonamento.
Sì certo, il cloud è stato determinante, è come avere il proprio ufficio a portata di mano. Questo può andar bene lato consumer ma le grandi aziende, quelle con un’enorme mole di contenuti da gestire, come fanno a tenere sotto controllo l’intero ciclo di vita di queste risorse?
Non basta, infatti, archiviare e condividere file, ma bisogna anche distribuirli nei vari canali e capire qual è stato il loro impatto sull’utente finale. Esiste uno strumento in cloud che consente tutto questo?
Perché il DAM Intelligente è l’evoluzione del file-sharing?
I moderni servizi di file sharing si limitano all’archiviazione e alla condivisione di file. Quello che ci vorrebbe è una sorta di ‘regia televisiva’, posta proprio ‘dietro le quinte’ delle strategie di Marketing, con cui poter ‘coordinare le riprese’.
I centri di controllo televisivi, infatti, solitamente dispongono di una sala centralizzata in cui, oltre all’archivio multimediale, sono presenti diversi monitor corrispondenti alle telecamere disposte sul luogo dell’evento: sta al regista richiamare il servizio preregistrato da mandare in onda o scegliere l’inquadratura live migliore mostrare ai telespettatori. Lo affianca il team che si occupa del controllo tecnico, che si assicura che gli standard e i livelli di audio e immagini siano sempre corretti.
Un DAM (Digital Asset Management) Intelligente Saas come THRON fa tutto questo: grazie al suo motore semantico che comprende e tagga automaticamente i contenuti caricati sulla piattaforma, li accentra in un unico hub in cui è presente un’unica versione degli stessi. Quali sono i vantaggi?
1) I pesci abboccano sempre
I tradizionali sistemi di file sharing, dato che non vi è alcuna preventiva operazione di tagging, permettono di ricercare solo per autore e titolo del file.
Il motore di ricerca intelligente del DAM ‘scava’ in profondità e ricerca non solo tra le tag, ma anche all’interno del documento. Questo vale anche per tutti i canali di front end in cui è stato pubblicato. Questo processo garantisce di recuperare con maggiore precisione e velocità quello che serve.
2) Il Grande Fratello ti fa un baffo
Con il DAM Intelligente hai un’unica piattaforma di collaborazione e non più file sparsi su diversi servizi. Il suo sistema di identity management consente di definire gli accessi e i diritti di intervento sia per collaboratori interni che esterni e può tracciare gli users responsabili di determinate operazioni.
Inoltre, non si perde mai il controllo dei contenuti (e nemmeno della loro proprietà intellettuale) perché, a differenza del file sharing tradizionale, l’utente non deve scaricare il documento sul suo pc.
3) Consegna del messaggio: meglio di qualsiasi postino
La delivery integrata omnicanale del DAM permette di consegnare i contenuti nella loro migliore resa, adattandoli al canale prescelto. Funzionalità come il ritaglio automatico e lo streaming adattivo garantiscono – per dirla con la metafora della regia televisiva – ogni volta l’ ’inquadratura’ più adatta all’utente che ne fruisce. E la Content Experience che emerge è sempre ottimale.
4) Come il barista, conosci bene i tuoi avventori
I motori AI del DAM Intelligente ti aiutano a profilare qualitativamente gli utenti: poter monitorare il consumo dei contenuti permette di rilevare in tempo reale i loro interessi (tag contenuti = preferenze utenti). Questa strategia è detta Content Intelligence.
In questo modo, quando vai per proporre una campagna di Marketing, sai cosa funziona e cosa fa aumentare la tua audience. Questi dati possono inoltre arricchire il CRM per dar vita a iniziative di Marketing Automation personalizzate.