L’Information commissioner britannico indaga sull’app degli adolescenti che rischia una multa per violazione del Gdpr
Per TikTok, l’app dei record controllata dalla cinese Byetedance, il lavoro da fare è ancora molto lungo. Stando alle cronache degli ultimi tempi, e alle decisioni delle autorità di controllo di diversi Paesi, è infatti una delle peggiori in termini di tutela dei dati dei minori (che ne costituiscono la stragrande maggioranza dell’utenza, stimata in oltre 500 milioni di profili). Anche il Garante per l’informazione britannico sta infatti indagando sulla piattaforma.
Le indagini britanniche e la multa statunitense
Secondo la commissaria Elizabeth Denham, estremamente attiva su questo fronte, l’applicazione, che consente di registrare clip da 15 secondi di karaoke muto sulla base di pezzi popolari accompagnate da coreografie ed effetti vari, potrebbe potenzialmente violare le prescrizioni del Gdpr, il regolamento generale europeo per la protezione dei dati personali entrato in vigore lo scorso anno. Mancherebbero – ed è vero – meccanismi particolari di filtro e iscrizione rivolti agli utenti più piccoli.
L’indagine va avanti da febbraio, poco dopo che la Federal Trade Commission statunitense aveva comminato una prima sanzione di 6 milioni di dollari alla piattaforma proprio per aver violato quando previsto dal Coppa, il Children’s Online Privacy Protection Act che dal 1998, cioè da oltre vent’anni, sovrintende le attività dei player digitali online quando si tratta di minori.
I punti deboli
Fra le diverse preoccupazioni c’è per esempio la piattaforma di messaggistica interna, aperta a chiunque, che consente dunque agli adulti di comunicare con i bambini. Ma anche al tipo di video che vengono condivisi: “Stiamo indagando sugli strumenti di trasparenza per i più piccoli” ha spiegato a una commissione parlamentare Denham. Quasi a lasciar intendere che di quegli strumenti non sembra esserci traccia.
La piazza ideale per i molestatori?
Le critiche e preoccupazioni nei confronti dell’app non mancano. Già la precedente incarnazione, Musically, era fra le peggior in termini di strumenti di protezione per l’utenza giovanile. Ma soprattutto per la filosofia che c’era è c’è dietro, quasi deliberatamente disimpegnata su questo fronte nonostante si tratti di un fronte popolatissimo da ragazzini e adolescenti. Un rapporto dall’associazione no profit britannica Barnardo aveva per esempio messo in evidenza come TikTok sia una delle piazze preferite per molestatori e pedofili, che recapitano ai baby utenti messaggi indesiderati, spesso contenenti immagini di nudo. Un’altra indagine di Buzzfeed aveva invece provato come la piattaforma non abbia gli strumenti giusti per occuparsi di questi argomenti, tanto che gli utenti hanno finito per organizzarsi da soli.
In base al Gdpr, in Gran Bretagna Tik Tok rischia molto di più che negli Stati Uniti, fino al 4% del fatturato o quasi 23 milioni di dollari.