Punta e clicca dai toni nonsense. Perdetevi nella Ville Lumière meno instagrammabile di sempre
Il black humor è un pò come la pizza: anche quella meno buona va bene lo stesso per riempire il pancino. Se volete ridere a battute inopportune sul pianerottolo di casa, se non vi fa paura chiacchierare con un poliziotto mezzo scemo che si fa corrompere da un gelato al cocco, se non vi fa troppo schifo raccogliere biscotti da terra, ebbene Demetrios – The BIG Cynical Adventure è il titolo che fa per voi. Disponibile anche su Nintendo Switch, il videogioco è stato lanciato per la prima volta nel 2016 su PC e PlayStation Vita. Sulla console ibrida della casa di Kyoto ci siamo divertiti un mondo nei panni di un uomo poco avvenente e molto disordinato (e sporco). Insomma, ce le ha tutte lui. Il suo nome è Bjorn Thonen e vive a Parigi, dove si barcamena in un negozio di paccottiglie antiche vere o presunte.
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Demetrios, il regno degli anti eroi
Sviluppato da COWCAT, Demetrios è un titolo punta e clicca da dieci ore circa in cui dobbiamo venire a capo di un mistero. Tutto inizia come se stessimo sfogliando un fumetto interattivo. Basta poco per capire che l’avventura davanti a noi è costellata da anti eroi, personaggi poco presentabili e tanta ironia tagliente. Dopo una notte alcolica finita non proprio bene, Bjorn Thonen viene svegliato nel suo appartamento parigino. Presa una torcia, si dirige verso il salotto, ma un malintezionato entrato di soppiatto in casa gli sferra un colpo sulla testa. Ci risvegliamo la mattina successiva tra i postumi dell’hangover e della brutta botta. Sembra tutto in ordine, finché non notiamo che alla nostra statua di dubbio gusto manca qualcosa: il ladro ha rubato la tavoletta misteriosa.
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Vi sentite tanto intelligenti, vero?
Il bello di Demetrios è che, pur sentendoci mille volte più intelligenti di questo zoticone, veniamo spesso portati ad abbassarci al suo livello per risolvere i mille enigmi. Per quanto i punta e clicca non possano sfuggire al rischio staticità del gameplay, il videogioco in questione si difende alla grande grazie a una grafica davvero oltre la media, piena di dettagli (anche poco carini per chi odia lo sporco). Con il cursore o direttamente con le nostre dita possiamo curiosare negli ambienti interni e cittadini per trovare oggetti e indizi, andando spesso a vuoto, guadagnando però qualche simpatico commento. Molto utile anche la funzione zoom, per inquadrare al meglio la sporcizia. Disponibile in italiano, la traduzione di dialoghi e battute è fatta in maniera più che discreta, al punto che Demetrios potrebbe pure meritarsi una versione tricolore di qualche software house nostrana.
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Per spostarci da un ambiente all’altro si fa ricorso alla mappa, che si arricchisce di nuovi luoghi mano a mano che la storia procede. Come in tutti i gialli è inevitabile tornare sui propri passi, per indagare meglio nello sgabuzzino o trovare un indizio sul marciapiede davanti al nostro negozio. Quando proprio vi sembra di essere finiti in un vicolo cieco, Demetrios vi dà un’arma segreta. In ciascuna ambientazione gli sviluppatori hanno nascosto tre minuscoli biscottini. Ve lo diciamo subito: non sono sempre facili da trovare. E voi direte: che ce ne facciamo di una merendina sporca?
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I biscotti, elementare
In questo caso la software house ha giocato un vero colpo da maestro del nonsense. Sgranocchiando uno di questi cookie, il nostro eroe avrà come un’illuminazione, svelando a se stesso (e al gamer) qual è la prossima mossa per continuare le indagini. Non si tratta mai di un indizio definitivo che finirebbe col rendere la storia tutta in discesa. Sono proprio, è il caso di dirlo, perle ai porci (noi). Se proprio non vi basta una sola dritta, potete farvi una scorpacciata di biscotti, regalando a Bjorn una piacevole indigestione. Divertitevi tra le strade della Parigi meno romantica e instagrammabile che abbiate mai visto, perdetevi in discussioni inutili e stupide per il solo gusto di farlo. Non ve ne pentirete.