Ben prima di Amazon c’era già un catalogo che faceva sognare gli italiani, anche grazie alle pin-up sulle sue pagine…
Se anche voi, al pari del sottoscritto, ricordate il Postal Market… be’, vuol dire che non siete certo più giovanissimi. Perché ai più quel nome, che oggi torna rigorosamente tutto attaccato, PostalMarket, probabilmente non dirà nulla, ne siamo consapevoli. Eppure c’è una ristretta cerchia di nostri lettori che, leggendolo, sentirà attivarsi la ruota dei ricordi…
Che cos’era il PostalMarket
Ben prima degli store commerciali, di Amazon e di eBay (ben prima di Internet), chi voleva fare shopping senza alzarsi dal divano aveva due alternative: seguire le televendite sulle reti private, dal Baffo a Mastrota, oppure sfogliare il PostalMarket, un enorme “librone dei sogni” (delle casalinghe, a essere sessisti) che andava dalle padelle ultimo grido fino agli ultimi ritrovati nel campo degli elettrodomestici. C’erano pure quelle che oggi chiameremmo “console”: dal Commodore all’Amiga. E chi era adolescente negli anni ’80 probabilmente è già iscritto alla nostalgica pagina Facebook “Noi cresciuti con l’intimo di Postal Market” (c’è pure la variante più esplicita e pecoreccia “Noi che passavamo ore in bagno con Postal Market“).
Questo perché PostalMarket è stato anche una incredibile vetrina pop dell’Italia e del mondo di quegli anni e sulle sue copertine si sono avvicendate donne meravigliose, paradigma dei canoni di bellezza dell’epoca: da Ornella Muti a Claudia Schiffer. Non a caso per il reboot previsto per il 2021 la scelta è già ricaduta su Diletta Leotta. Il marchio, fallito nel 2015, è stato rilevato nel 2018 dall’imprenditore friulano Stefano Bortolussi, che ha annunciato per la fine del 2021 nuova versione digitale. Per i nostalgici ci sarà pure un catalogo cartaceo “light”.
Dietro PostalMarket una startup
Fin qui nulla di davvero interessante per una testata che si chiama StartupItalia e parla quotidianamente di innovazione (ok, il proposito è quello di diventare “la risposta italiana ad Amazon”, ma da quanti lo abbiamo sentito dire? Fa ancora notizia?). Fin qui. Perché dietro il nuovo PostalMarket c’è una startup: Storeden, che ha sede a Villorba, in provincia di Treviso, dell’imprenditore Francesco D’Avella.
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“Con Storeden le aziende possono in pochi minuti realizzare un ecommerce professionale sincronizzato con i migliori marketplace, la piattaforma è infatti integrata con Amazon, Ebay, Facebook e Instagram, solo per citare alcune delle realtà più note”, ha spiegato Marco Orseoli, Partner Manager per il portale. “Una realtà, quella di Storeden, che oggi si sviluppa anche grazie ad una rete di oltre 250 agenzie web”. La filiera insomma sarà totalmente italiana. Resta ora da vedere se PostalMarket avrà ancora un senso nel 2021 o se la nostalgia sarà “canaglia”.