L’emergenza legata all’alluvione in Emilia Romagna interroga anche il mondo dell’innovazione. Per l’ex senior advisor all’Innovazione di Hillary Clinton serve una Italy Conservation Tax: una tassa turistica di 75 euro con un tasso aggiuntivo di soggiorno di 20 euro a notte in hotel
Ospitiamo sulle nostre pagine l’intervento di Alec Ross, già pubblicato sul suo profilo LinkedIn. Ross è un esperto americano di politiche tecnologiche, imprenditore e autore. Ha ricoperto il ruolo di Senior Advisor for Innovation per Hillary Clinton durante il suo mandato di segretario di stato e quello di coordinatore per il comitato Technology & Media Policy durante la campagna presidenziale di Barack Obama nel 2008. Il suo libro “The Industries of the Future” è stato nominato libro dell’anno al TriBeCa Film Festival ed è stato tradotto in ventiquattro lingue, menzionato tra i 100 Global Thinkers dalla rivista Foreign Policy. Lo avevamo già intervistato qualche mese fa per i nostri longform della domenica.
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Italia: prima un periodo di siccità e poi le alluvioni. Pensare a come rispondere a condizioni estreme sempre più frequenti e al pedaggio che comportano per l’umanità e l’economia mi ricorda il tempo nella squadra di transizione presidenziale di Barack Obama quando sviluppammo una risposta alla crisi economica. Vorrei suggerire che questo è il momento in cui l’Italia dovrebbe veramente investire nelle infrastrutture anticipando condizioni meteorologiche sempre più frequenti e più estreme. Per fare un’analogia, investire per rispondere a una crisi è paragonabile al cibo che introduciamo nel nostro corpo. Se investiamo miliardi di euro per ricostruire le strade esattamente com’erano prima, daremo un rapido impulso di vita all’economia e alle persone, come mettere carboidrati o dolci nel corpo. Lo zucchero di questi investimenti produce un breve picco di energia ma non migliora nel lungo termine. Penso che l’Italia dovrebbe adottare un approccio diverso più simile ad inserire proteine nel corpo dell’economia producendo muscoli piuttosto che grassi.
Dovremmo sviluppare i contenitori per trattenere le piogge estreme e i pannelli solari per catturare il sole e il calore estremi. Dobbiamo riparare le dighe e anticipare che le condizioni climatiche estreme saranno la “nuova normalità” e adeguarci di conseguenza. Gli investimenti fatti negli argini a Venezia mostrano ciò che è possibile.
Questo sarà costoso, ma gli investimenti nelle infrastrutture non vengono mai rimpianti in un periodo di tempo sufficientemente lungo. Per essere realisti, però, suggerisco due modi per finanziare queste infrastrutture del 21° secolo per permetterci di resistere a eventi meteorologici estremi (siccità, inondazioni) e altre tragedie che non stiamo nemmeno contemplando.
Numero uno: stop al reddito di cittidinanza per gli under 50 a meno che non abbiano una disabilità psichica o fisica. Stiamo sprecando miliardi di euro dando incentivi a chi può lavorare per non lavorare.
Numero due: facciamoci aiutare dai turisti con un “Italy Conservation Tax”. Per ogni cittadino non-EU che arriva in Italia in aereo, nave o treno come turista propongo una tassa turistica di 75 euro con un tasso aggiuntivo di soggiorno di 20 euro a notte in hotel. Queste due fonti di entrata potranno contribuire in maniera importante al finanziamento delle infrastrutture del 21° secolo rendendo l’Italia più sicura, più sostenibile e più sana economicamente.