Lo ha annunciato il nuovo amministratore delegato del Cavallino, Louis Camilleri: “Miglioreremo le emissioni e preserveremo le emozioni di guida che rendono Ferrari semplicemente unica”
Ferrari accelera sui motori ibridi. “Entro il 2022, circa il 60% dei modelli che produciamo sarà costruito con motori ibridi”. Ad annunciarlo è stato il nuovo amministratore delegato della casa di Maranello, Louis Camilleri, nel corso del Capital Markets Day del Cavallino. “Chiaramente – ha proseguito Camilleri – andremo avanti anno dopo anno per raggiungere gli obiettivi regolatori specifici ma anche per soddisfare i desideri dei clienti e migliorare significativamente le emissioni, mentre preserviamo le emozioni di guida che rendono Ferrari semplicemente unica”.
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Oltre ai motori ibridi Ferrari punta su Purosangue
Sono essenzialmente due le novità del piano industriale 2018-2022 di Ferrari, illustrato in mattinata da Camilleri. Da un lato un rinnovato impegno per ridurre le emissioni inquinanti affidandosi alla tecnologia ibrida, che arriverà a coprire oltre una vettura su due entro la fine del programma quadriennale. Dall’altro, la presentazione del nuovo veicolo della categoria Suv, che si chiamerà Purosangue e sarà lanciato entro la fine del piano.
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“Per me è impossibile avvicinare la parola suv a Ferrari – ha detto l’amministratore delegato – Non voglio offendere nessuno ma quel termine non va bene. Lo chiameremo Purosangue, sarà senza dubbio un Ferrari con performance mia vista e lo lanceremo alla fine del piano nel 2022″. “L’auto sarà 100% dna Ferrari e permetterà di estendere le emozioni di guida a più occasioni e passeggeri”, gli ha fatto eco Enrico Galliera, direttore commerciale e marketing di Ferrari.
Quindici modelli in quattro anni, tra cui “icona”
In totale, Ferrari lancerà 15 nuovi modelli a partire del 2019, divisi in quattro segmenti distintivi: sportive, Gran Turismo, Serie Speciali e le serie Icona, in versioni “strettamente” limitate. Ferrari lavora inoltre ad affermare la sua immagine come prodotto di lusso più che automotive. Galliera proprio con Icona punta a concretizzare “una nuova esperienza di lusso per i clienti pienamente dispiegata” già “entro il 2019”.
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La Cina è sempre più vicina
“Abbiamo un significativo potenziale per un ulteriore successo nelle nuove geografie, in particolare in Cina ma anche più in generale in Asia. E la demografia e la crescita della ricchezza globale sono allineate a nostro favore”. ha poi annunciato Camilleri.
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E sarà proprio il nuovo suv ad allettare la platea asiatica: “sui volumi non diciamo niente, ma il ‘Purosangue’ sarà il modello che piacerà di più alla nostra clientela cinese e quindi pensiamo di vedere un cambio di passo per il mercato cinese a fine piano”
Taglio del debito
Il neo-direttore finanziario del Cavallino, Antonio Picca Piccon, ha invece aggiornato i target del 2018, alzando il livello degli investimenti e migliorando il debito. Le consegne sono state confermate a più di 9.000 auto, così come i ricavi netti oltre 3,4 miliardi di euro e l’Adjusted Ebitda a 1,1 miliardi.
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Notizie ancora più positive sul fronte degli investimenti, che vengono alzati a circa 650 milioni di euro, rispetto ai precedenti 550 milioni, mentre il debito industriale netto è visto inferiore a 350 milioni a fine anno, sui 400 milioni dell’ultima stima. Per il futuro, Ferrari stima un dividendo in crescita al 30% nel 2022 (oggi 25%) e prevede un buy back di 1,5 miliardi nei prossimi 4 anni.
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“Fortunati ad avere Camilleri come Ceo”
Il nuovo amministratore delegato gode della stima e dell’appoggio del presidente John Elkann, che ha dichiarato: “Camilleri comprende lo spirito Ferrari meglio di chiunque altro. È una fortuna averlo come ceo perché in sé coniuga una carriera di spicco a capo di alcune delle società quotate in borsa di maggior successo al mondo insieme a un’approfondita conoscenza e una vera passione per Ferrari”.