Oltre 20 milioni di euro l’indotto per ristoratori e fornitori italiani con 1.500 persone coinvolte, fra fattorini, assunti e indotto. I progetti per il futuro, fra polemiche e investimenti
Il food delivery continua a crescere su scala internazionale. Ne sono un segnale fortissimo i numeri appena diffusi da Deliveroo, la piattaforma attiva in 12 Paesi con oltre 35mila ristoranti partner. Le cifre dicono che ha generato oltre un miliardo di euro di ricavi per il settore della ristorazione fra giugno 2016 e lo stesso mese dell’anno in corso. Una crescita che per l’Italia, nello specifico, si è tradotta in oltre 20 milioni di euro di aumento dei ricavi per ristoratori e fornitori.
Deliveroo in Italia
Nel nostro Paese Deliveroo conta su 1.900 ristoranti partner (ma altri 200 hanno aderito dalla chiusura dell’indagine, cioè negli ultimi mesi) nelle 11 città in cui è presente: Milano, Torino, Roma, Bologna, Firenze, Padova, Verona, Piacenza, Bergamo, Monza e l’ultima arrivata – 10 giorni fa – Brescia. Una piattaforma con cui, questo ormai è evidente, i locali raggiungono una clientela prima sconosciuta. Tanto che il gruppo sta perfino pensando a cucine delocalizzate in grado di preparare pasti solo per il food delivery. Creando così, nella sostanza, un nuovo tipo di attività a metà fra l’esercizio pubblico e la cucina industriale.
Nonostante le fortissime polemiche che segnano da mesi il tema della cosiddetta gig economy (le condizioni di lavoro dei fattorini, la paga oraria, i benefit, le garanzie per il proprio posto di lavoro, anche se Deliveroo ha una copertura assicurativa per i suoi rider) la piattaforma sostiene di creare opportunità di lavoro per quasi 1.500 persone, tra rider con i quali collabora, dipendenti diretti e nuova domanda di lavoro nel settore dei ristoranti e dei loro fornitori.
“Nell’ultimo anno siamo cresciuti rapidamente – ha spiegato il 36enne Matteo Sarzana, ormai da anni alla guida del gruppo in Italia – l’attività di Deliveroo contribuisce all’economia italiana attraverso la creazione di opportunità di lavoro e di crescita. Deliveroo lavora per i consumatori ampliando la varietà di scelta del cibo, per i rider creando opportunità di lavoro e per i ristoranti aumentando i ricavi. Il nostro modello di business contribuisce alla crescita di molti ristoranti italiani, soprattutto attività locali, e offre opportunità d’impiego per molte persone nel settore della ristorazione. Lo sviluppo della nostra tecnologia ci aiuta a migliorare costantemente il servizio, ad aiutare sempre più ristoranti e a massimizzare i guadagni dei rider che collaborano con noi”.
Gli investimenti
Il punto, come i numeri raccontano, è che l’Italia è un mercato-chiave per la piattaforma lanciata a Londra nel 2013 da Will Shu. Su scala mondiale il gruppo sta attirando importanti investimenti e cresce rapidamente. Lo scorso settembre è stata per esempio protagonista di un nuovo round di finanziamento da ben 385 milioni di dollari, che ha iniettatp energie fresche per l’espansione in altri Paesi e per competere con Just Eat e i vari brand controllati dalla tedesca Delivery Hero, fra cui Foodora.
Per forza, assicurano dal quartier generale, dovrà crescere anche l’impegno in Italia. Per esempio, se si continuasse per due anni a crescere ai ritmi dei ristoranti partner nel mondo tra giugno 2016 e giugno 2017, potrebbero saltare fuori altre 5mila opportunità di lavoro, 67 milioni di euro di valore aggiunto lordo per l’economia italiana e 5,5 milioni di euro sarebbero pagati al Fisco italiano. Nei programmi anche l’estensione delle zone servite nelle diverse città, specialmente a Roma, e forse altre località