La second hand economy e i problemi della società dei consumi
Swappie, startup finlandese specializzata in un settore ben specifico della second hand economy, ha chiuso un round Serie C da 124 milioni di dollari guidato da Verdane. All’operazione hanno partecipato anche Lifeline Ventures, Inventure, Reaktor Ventures e TESI. Il business dell’azienda fondata nel 2016 a Helsinki è verticale sul mondo Apple e, in particolare, sugli iPhone. Sono tra gli smartphone più ambiti e venduti. Complice tuttavia una produzione continua di nuovi modelli che aggiornano, anno dopo anno, nuove funzioni (senza che però i consumatori riescano davvero ad apprezzare le migliorie), molti utenti cambiano il proprio smartphone per restare sempre aggiornati con le novità. Qui si inserisce Swappie, che compra dispositivi usati, li ricondiziona e li rimette sul mercato attraverso il proprio ecommerce (con una garanzia di 12 mesi e la possibilità di rateizzare l’acquisto con Scalapay).
L’esistenza stessa di realtà come Swappie e di startup della second hand economy – come Wallapop e Vinted – dimostra una criticità della società dei consumi: è la cattiva abitudine a disfarsi di prodotti tech ben prima che diventino realmente inutilizzabili. Oltre a questo non sempre gli smartphone scartati vengono riciclati come si dovrebbe. Da quanto si legge su TechCrunch, il mercato degli smartphone ricondizionati dovrebbe crescere a un tasso annuo superiore al 10% fino al 2027. Nuove abitudini e più valore agli oggetti che fanno parte della nostra vita permetterebbero senz’altro di ridurre la spazzatura tecnologica che pesa sul mondo.
In totale Swappie ha raccolto finanziamenti per 171 milioni di dollari e, attualmente, opera in diversi paesi europei: Germania, Australia, Irlanda, Francia, Italia e Polonia. Gli obiettivi mirano a un’espansione verso altri mercati. Il trend dei prodotti di seconda mano è in crescita da anni e l’ecosistema startup è pieno di esempi: ad esempio Back Market, azienda francese, ha chiuso un round di oltre mezzo miliardo di dollari come riporta Sifted. I rifiuti elettronici sono la categoria di spazzatura che, purtroppo, cresce di più a livello globale. Solo il 5% degli utenti acquista infatti elettronica usata o ricondizionata.