Un anno complesso per l’ex uomo più ricco del mondo. Ha sostenuto un paese in guerra donando parabole per l’internet satellitare. Ma dove lo porterà quell’affare da 44 miliardi di dollari?
Elon Musk, il Ceo di Tesla, ha trascorso un 2022 in chiaro-scuro, attirando su di sè un sacco di critiche soprattutto dopo l’acquisizione di Twitter in autunno. Se partiamo dall’inizio dell’anno, l’imprenditore sudafricano si era distinto in un episodio specifico: la donazione di moltissime parabole Starlink all’Ucraina ha consentito ai civili e all’esercito di Kiev di collegarsi all’internet satellitare mentre Putin invadeva il paese distruggendone parte delle infrastrutture. Dopo essere diventato amministratore delegato di Twitter – il social comprato per 44 miliardi di dollari – Musk ha però scelto la strada della provocazione, degli sfottò e dei sondaggi per gestire in maniera spettacolare una delle sue tante aziende. In questo articolo riassumeremo le tappe principali del 2022 di Elon Musk.
Aiuti all’Ucraina
L’avvio dell’”operazione militare speciale” russa in Ucraina, il 24 febbraio 2022, ha dato inizio a una campagna di solidarietà in tutta la società occidentale. Non si contano le aziende – dalle startup alle Big Tech – che hanno chiuso i ponti con Mosca, cessando ogni tipo di rapporto e di vendita con la Russia. In quel frangente Elon Musk ha compiuto un gesto che ha senz’altro contribuito a rafforzare la resistenza ucraina contro l’esercito di Putin.
@elonmusk, while you try to colonize Mars — Russia try to occupy Ukraine! While your rockets successfully land from space — Russian rockets attack Ukrainian civil people! We ask you to provide Ukraine with Starlink stations and to address sane Russians to stand.
— Mykhailo Fedorov (@FedorovMykhailo) February 26, 2022
Con un tweet del 26 febbraio 2022, il ministro alla Digital Transformation ucraino Mykhailo Fedorov ha rivolto un appello diretto a Elon Musk, chiedendogli di fornire a Kiev la sua tecnologia Starlink. Di che cosa si tratta? SpaceX, una delle aziende aerospaziali più innovative al mondo, ha al proprio interno una divisione di nome Starlink, che si occupa proprio di internet satellitare: invece di affidarsi ai cavi sottomarini, questa tecnologia si appoggia a una costellazione di satelliti. Basta avere una parabola e collegarla per potere navigare online.
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Due giorni dopo quel tweet, lo stesso ministro Fedorov ha pubblicato una foto sul social network. Decine di parabole Starlink erano state spedite in Ucraina a bordo di furgoni. Per i mesi successivi, come hanno confermato anche diversi reporter inviati in Ucraina, la tecnologia di Musk è servita nelle operazioni quotidiane dei soldati ucraini. Nei mesi scorsi questa campagna di solidarietà si è però scontrata con la contabilità: Musk ha spiegato che mantenere il servizio in Ucraina costava a SpaceX quasi 20 milioni di dollari al mese. E per questo l’imprenditore ha chiesto il sostegno finanziario al Pentagono.
Starlink — here. Thanks, @elonmusk pic.twitter.com/dZbaYqWYCf
— Mykhailo Fedorov (@FedorovMykhailo) February 28, 2022
Inizia il caso Twitter
Ma torniamo indietro. A fine marzo 2022 Elon Musk ha risposto a un tweet dicendo che stava «seriamente» riflettendo sull’ipotesi di lanciare un proprio social network. Potremmo fissare questo giorno, il 27 marzo, come il momento in cui la stampa ha iniziato a seguire il Ceo di Tesla in un settore di mercato dove finora non aveva mai lavorato, ovvero quello delle piattaforme social. Pochi giorni dopo, era inizio aprile 2022, una breaking news ha lasciato tutti con la bocca spalancata: Musk ha investito 2,9 miliardi di dollari in Twitter. In quelle ore il titolo è salito del 20% in Borsa.
Am giving serious thought to this
— Elon Musk (@elonmusk) March 27, 2022
Nei giorni successivi a quella notizia, la stampa ha iniziato a chiedersi dunque che ruolo avrebbe giocato Elon Musk nel momento in cui fosse entrato all’interno del consiglio di amministrazione di Twitter. La risposta non si è fatta attendere: Musk non aveva alcuna intenzione di sedersi a quel tavolo. Il 14 aprile è stato il giorno della seconda breaking news: l’imprenditore ha twittato poche parole («Ho fatto un offerta») inserendo nel post un link al sito della SEC, l’autorità che vigila sui mercati negli USA. Musk aveva deciso di comprarsi il 100% di Twitter:
«Ho investito in Twitter – ha scritto – perché credo possa diventare la piattaforma per la libertà di parola in tutto il mondo, e credo che la libertà di parola sia un imperativo sociale per una democrazia funzionante. Tuttavia – ha aggiunto – da quando ho fatto il mio investimento mi rendo conto che l’azienda non potrà né prosperare né servire questo imperativo sociale nella sua forma attuale. Twitter ha bisogno di essere trasformata come un’azienda privata […]. La mia offerta è la mia migliore e definitiva offerta e se non venisse accettata, dovrei riconsiderare la mia posizione di azionista. Twitter ha un potenziale straordinario. Io lo sbloccherò».